Non piace al Pd di Schio l’idea che alcuni agenti della Polizia Locale siano andati in servizio notturno a Bassano del Grappa mentre in città, soprattutto in alcuni quartieri come quello operaio si registra un aumento di furti. Alla richiesta di spiegazioni al sindaco Valter Orsi, interpellato per sapere se fosse a conoscenza che gli uomini del ‘suo’ comando venissero spostati occasionalmente a Bassano e se in tali momenti il territorio rimanesse scoperto, ha risposto direttamente il comandante Giovanni Scarpellini, che spiegando come funziona dal punto di vista burocratico ha anche sollecitato alle parti politiche di insistere con il Ministero dell’Interno per avere il Commissariato di Polizia di Stato proprio a Schio.

Alla base della richiesta di spiegazioni da parte del capogruppo consigliare Leonardo Dalla Vecchia, l’incarico ricevuto da Giovanni Scarpellini, comandante dei consorzi Nordest Vicentino e Alto Vicentino, consulente del consorzio di Bassano. “Un incarico che ci inorgoglisce e a lui va il nostro augurio di buon lavoro – ha spiegato Dalla Vecchia – ma chiediamo allo stesso tempo spiegazioni in merito all’utilizzo di pattuglie di Schio per il servizio notturno a Bassano, come successo tra i 3 e il 4 ottobre scorsi”.

Dalla Vecchia si è rivolto a Orsi annunciando un’interpellanza “per fare chiarezza su alcuni dubbi che ci siamo posti, visto che anche oggi ci è stato segnalato un forte disagio dei residenti del quartiere operaio colpiti da continui furti. Le domande che ci poniamo sono semplici. Chiediamo se le Pattuglie del comando di Schio utilizzate a Bassano sono pattuglie aggiuntive rispetto alla normale turnazione o se il territorio scledense rimarrà scoperto. Vogliamo anche sapere se il sindaco era al corrente della scelta. Questo perché non vorremmo che la questione di Bassano si risolvesse a discapito di altri territori, ad oggi infatti stiamo ancora operando con tre consorzi separati. E’ evidente che la scelta operata dall’amministrazione di Bassano apra anche a prospettive nuove, anche se oggi è prematuro a nostro avviso parlarne”.

Abbiamo chiesto replica direttamente al comandante Giovanni Scarpellini, che ha risposto: “Ringrazio per la legittima domanda, soprattutto perché mi permette di fare un passo indietro nella memoria. Nel 2014 il Consorzio di Schio aveva ridotto i servizi serali/notturni ed aveva convertito 5 agenti in altrettanti dipendenti amministrativi, diminuendo in tal modo la propria capacità di controllo del territorio. Grazie alla lungimiranza dei rispettivi Presidenti C.d.A., il consorzio NEVI (Thiene capofila) ha letteralmente funzionato da defibrillatore per il consorzio AVI (Schio), peraltro in preda a convulsioni determinate da gravi contenziosi penali e amministrativi interni. Anche nelle fasi successive è stato determinante l’apporto del NEVI, ad esempio per la risoluzione delle note problematiche di piazza Falcone Borsellino, anche con l’impiego di unità cinofila. In tali circostanze si è sempre agito sulla base di Protocollo d’Intesa e Convenzioni sottoscritte a Marostica ancora in data 22.05.2007, anche dall’allora Presidente C.d.A. AVI Girolamo Covallero, che già prevedevano la perequazione delle ore tra le parti al 31.12. di ogni anno, e mai nessuna forza politica del thienese ha mai posto dubbi sulla solidarietà tra enti. Sulla base della stessa normativa una pattuglia di Schio, composta da 3 persone volontarie in servizio aggiuntivo (a Schio e nei comuni consorziati erano comunque presenti due pattuglie in servizio ordinario 21/03), è stata effettivamente impiegata nell’arco serale notturno tra il 03 ed il 04 ottobre a Bassano del Grappa, soprattutto al fine di standardizzare le procedure operative tra i vari Corpi, ma anche per prevenire i disturbi alla quiete pubblica. Comprendo perfettamente come dei “principi di flessibilità e sussidiarietà” al residente nel quartiere operaio di Schio che subisce un furto non importi molto, ma è altrettanto vero che la sicurezza pubblica è prerogativa dello Stato, che la esercita attraverso le forze di polizia nazionali. La polizia locale può solo fornire un contributo che, per quanto valido, è solo sussidiario. Per tale motivo non cesserò mai di suggerire alle forze politiche del territorio di reiterare al Ministero dell’Interno la richiesta dell’istituzione di un Commissariato della Polizia di Stato a Schio”.

A.B.

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