“Ricordiamo tutti con profondo imbarazzo la decisione del Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, con la quale si andarono a prevedere degli sconti dedicati esclusivamente ai visitatori di lingua araba, promozione adottata nel 2017 e rinnovata nel 2018 nonostante le prevedibili polemiche. Oggi come allora la nostra posizione a riguardo rimane immutata: la gestione di un complesso museale di rilevanza internazionale non può essere pregna di ideologie o condizionata da interessi politici di parte. È evidente che chi assume in piena consapevolezza scelte politicamente inopportune o addirittura discriminatorie nella gestione di un bene pubblico risulta essere inadeguato al ruolo dirigenziale, indipendentemente dalle proprie capacità manageriali o professionali. Per questo motivo, ritengo più che giustificato e corretto quanto già ribadito in questi giorni dal nostro Vice Segretario Federale, On. Andrea Crippa, ed auspico un sensibile cambio di passo nella gestione del prestigioso Museo Egizio di Torino”.
Così in una nota il Deputato vicentino della Lega, Erik Pretto.

Crippa insiste

“Per quarant’anni la sinistra ha gestito il mondo della cultura e le poltrone. Il Pd ha fatto da sempre della cultura uno strumento ideologico e invece va restituita a tutti gli italiani e non solo a chi vota Pd. La cultura è trasversale”. Così Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, intervistato da Affaritaliani.it.

“Greco è congeniale in questo meccanismo che ruota attorno al Pd. E lui ha preso decisioni ideologiche come sconti e far entrare gratis i cittadini di religione musulmana. Non avrei nulla da dire se l’avesse fatto anche per cristiani e/o buddisti. Quindi, ribadisco, la sua è stata una scelta razzista e discriminatoria verso gli italiani e i cristiani. Se un direttore nominato dal Centrodestra avesse fatto una cosa simile un governo di Centrosinistra l’avrebbe rimosso un secondo dopo, invece Greco è ancora lì. Non cambio idea, secondo me dovrebbe dimettersi. La sinistra ha occupato la cultura per 40 anni pensando che fosse una sua branchia. Invece è un patrimonio di tutti gli italiani. Ecco perché Schlein, Boldrini, Fratoianni e molti altri si sono innervositi dopo le mie parole. Questa è la verità”, conclude Crippa.

La crociata della Lega contro il direttore vicentino del Museo Egizio

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