Il “Dossier Pfas” fa cascare Zaia dalle nuvole. Sul suo “Perché non ne sapevo nulla?”, rivolto alla sua giunta, replica Cristina Guarda (Amp): “La smetta di fare lo scaricabarile ed agisca”.

Sembra inverosimile che il governatore di una regione non stia sul pezzo d’un disastro ambientale, che ha fatto paragonare il Veneto alla Terra dei Fuochi, all’Iva di Taranto, ma questo è quanto emerso pochi giorni fa: un Zaia furibondo che se la prende con la propria giunta rea, a suo dire, di non averlo tempestivamente informato della catastrofe ambientale, sanitaria ed economica che ha travolto le province di Vicenza, Verona e Padova, mettendo in ballo la salute di oltre 350 mila veneti.

“Ho appreso con stupore che Zaia avrebbe rimbrottato i suoi assessori per averlo tenuto all’oscuro degli ultimi studi della Regione circa gli effetti della contaminazione da Pfas – commenta la Guarda – A 4 anni dall’esplosione del problema e dopo valanghe di proteste dei cittadini, mi auguro che Zaia non giochi ancora a nascondino, a nulla serve puntare il dito altrove semmai deve fare un mea culpa sulla gestione del problema”.
La tirata d’orecchie che Zaia avrebbe riservato ai suoi assessori, soprattutto a Luca Coletto (Sanità), Gianpaolo Bottacin (ambiente) e Giuseppe Pan (agricoltura) sarebbe partita dopo che Zaia avrebbe appreso dai giornali e non dai suoi assessori gli esiti del ‘Dossier Pfas’, commissionato dalla stessa regione, dove emergono gli effetti della contaminazione dei Pfas sulla salute materna e neonatale. Effetti che, ad onor di cronaca, risultano ancora privi del nesso causa-effetto, ma che rilevano un incremento di patologie a carico delle gestanti e dei neonati non solo nella ‘zona rossa pfas’, ma anche in comuni limitrofi, comprendendo 13 comuni vicentini.

“Quello al quale stiamo assistendo è invece un disastro ambientale che va arginato e fermato, con la massima trasparenza ed informazione, a tutela dei cittadini- conclude la consigliera Guarda – Ora Zaia la smetta di temporeggiare e di scaricare ad altri la responsabilità, la Regione ha il dovere di agire con urgenza, nel rispetto dell’indiscutibile principio di precauzione. Mi auguro che questi ultimi sviluppi sveglino finalmente Zaia da quel torpore che lo ha tenuto distante dalle preoccupazioni dei cittadini sui Pfas e cominci a spendersi direttamente per una programmazione attenta e non costruita sull’onda dell’emergenza, a tutela della salute e dell’ambiente”.

Paola Viero

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