Se l’Imu inserita dal governo Monti è stata fatta passare come una misura necessaria in un momento di particolare crisi per il Paese, non può conservare le medesime caratteristiche per il prossimo futuro. In particolar modo occorre abolirla per la prima casa”. Interviene così  Sergio Berlato, europarlamentare e Coordinatore del PDL della Provincia di Vicenza, sul tema caldo di questi giorni riguardante l’imposta sugli immobili reintrodotta dal Governo Monti, sposando la tesi portata avanti anche dal Presidente Silvio Berlusconi.

“L’Imu ha rappresentato per le famiglie italiane l’ennesima stangata alla quale vanno aggiunti i rincari di elettricità, gas, rifiuti ed acqua, per non parlare del prezzo dei carburanti. Tutto questo – prosegue Berlato – si è tramutato in un aumento di spesa medio per famiglia attorno ai 500 euro rispetto al 2011”.

“L’Imu tassa un bene fondamentale per la vita di ogni famiglia. È come se si chiedesse ai cittadini di dover pagare una sorta di affitto su di un bene che non produce reddito e che per costruirlo o comprarlo si sono già fatti incredibili sacrifici o si sta pagando un mutuo”.

 

“Come ho già avuto modo di dire in più occasioni – conclude il coordinatore del PDL -pretendiamo che l’IMU pagata quest’anno venga considerata come un’imposta una tantum e che non venga più riproposta in futuro perché è una tassa iniqua ed inaccettabile.

 

Al limite possiamo discutere se applicare questa tassa sulle seconde case il cui gettito dovrebbe essere gestito direttamente dai Comuni”.*

 

 
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