Quando si parla di inquinamento atmosferico, a finire sotto accusa sono sempre i veicoli a motore, additati ingiustamente quale causa principale. Ma è necessario iniziare a fare dei distinguo: l’inquinamento è prodotto principalmente da fattori diversi e le misure restrittive sulla circolazione e le auto pagano un conto esagerato e immotivato. Il problema del riscaldamento non si risolve con il fanatismo”. Così il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Gabriele Michieletto.
“Come dicevano gli antichi: in media stat virtus. Non possono essere sempre additate quale causa globale di inquinamento le automobili. Eppure, come al solito in questo periodo anche nel territorio veneziano inizia la litania della chiusura delle città alle auto e le limitazioni al traffico veicolare creando disagi soprattutto a chi si muove per lavoro. L’Europa ci impone delle restrizioni per limitare lo smog quando invece Cina, India e altri paesi, compresa la Germania, bruciano di tutto e di più, materie fossili e carbone compresi e le auto sono quelle messe sempre sotto accusa, distraendo così la massa da quelli che invece sono i veri responsabili. Durante il periodo del Covid-19 – ricorda il consigliere – con l’intero movimento veicolare fermo a livello planetario, l’inquinamento superava costantemente i livelli di guardia: con la gente chiusa in casa e le auto in garage si registrò il record delle PM10. Sarebbe auspicabile quindi che l’Europa rivedesse alcuni dogmi, una sola caldaia o una stufa producono più PM10 di mille auto e centinaia di migliaia di automobili inquinano molto meno dei vecchi autobus e mezzi di raccolta rifiuti che circolano per le nostre strade”.
“Si tende a penalizzare sempre e solo il privato e la sua malcapitata e incolpevole automobile. Non è corretto far pagare il conto sempre ai soliti, sempre a chi non possa permettersi una inutile e inquinante auto elettrica che nel ciclo realizzazione-vita-smaltimento impatta sull’ambiente molto più della vecchia Panda della nonna. È tempo di sostituire i fanatismi con la correttezza ed il buonsenso”, conclude Gabriele Michieletto.