“Oggi in Seconda commissione riprende la discussione sulle  ‘Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra’, dopo gli emendamenti pazientemente approntati dal collega Bet e dagli uffici.  Un lavoro prevalentemente inutile” commenta il Consigliere regionale Arturo Lorenzoni (Gruppo misto), che aggiunge: “A livello nazionale sta per uscire il decreto che definisce l’agrivoltaico e le aree idonee per le installazioni a terra. È praticamente certo che ogni misura normata in Regione sarà resa immediatamente obsoleta dall’evoluzione normativa nazionale nel campo delle definizioni stesse. Rappresentano un esempio il limite a 1 MW per l’agrivoltaico (palesemente incostituzionale), il limite del 5% dei terreni da destinare a produzione fotovoltaica, che è stato fissato nel 10% (in modo controverso) a livello nazionale, l’esclusione di non ben definite ‘aree di pregio’, che sarà certamente impugnata dagli operatori”.

“In questo momento di forte crisi energetica il Consiglio regionale dovrebbe lavorare per costruire filiere energetiche locali, sul fotovoltaico come sul biometano – spiega il Consigliere – creando opportunità per le imprese e i cittadini. E non, invece, arrovellarsi nella definizione di limiti ulteriori rispetto alla legge nazionale, che è già improntata alla tutela del territorio”.

“Perdere queste opportunità significa creare povertà – conclude Lorenzoni – come stiamo tristemente sperimentando con le bollette che stiamo ricevendo in questi giorni”.

Comunicato Stampa

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