La notizia della scure della privatizzazione dell’aeroporto di Thiene mantiene il banco della politica e divide l’opinione pubblica dell’Alto Vicentino con le due posizioni di maggioranza e minoranza comunale che fanno scintille. Quest’ultima  non accetta che il sindaco Giampi Michelusi se la cavi con “è colpa del Governo di Roma che ha bocciato l’emendamento di rinvio di un anno proposto dalla senatrice vicentina Daniela Sbrollini”.  Tra amministratori e oppositori, la popolazione thienese che ama l’aeroporto, che lo ritiene un gioiellino dal punto di vista associazionistico, ma soprattutto storico e imprenditoriale, vuole sapere se si poteva salvare. “Ribadiamo che questo poteva non considerarsi un dramma se gli amministratori in carica fossero stati lungimiranti nel programmare una soluzione nel caso in cui la Legge Madia non fosse stata prorogata (com’è successo) – dicono i consiglieri Manuel Benetti, Barbara Cunico e Andrea Busin . – Chi gestisce un aeroporto deve ragionare con la testa di un imprenditore, e qua siamo in Veneto, la patria dell’impresa. Non si può abbandonare un bene a se stesso sperando che nulla accada e volgere la propria attenzione ad altro. La gestione di un’azienda importante come lo è l’aeroporto di Thiene prevede un impegno specifico e diretto, che mai è stato prodotto. Gestione non significa mantenere, ma sviluppare. In un’impresa c’è necessità di progettare, pianificare, ipotizzare piani di sviluppo strategici, tanto dal punto di vista aziendale che territoriale. Fare sì che l’aeroporto rimanesse nella sfera della proprietà pubblica, avrebbe significato benefici per tutti e non per il nuovo solo privato gestore. Perché la cosa pubblica è di tutti, e i benefici vanno alla proprietà, cioè i thienesi”.

A Giampi Michelusi, invece, non sono andati giù gli attacchi dei giorni scorsi e li definisce pretestuosi, forse non considerando che una opposizione se non interviene per argomenti come questi, non si spiega il perchè della sua esistenza in una democrazia.

“Le dichiarazioni dell’opposizione che ho letto sui giornali mi lasciano esterrefatto – è il commento del Sindaco, Giampi Michelusi -. Parlano giustamente di un gioiellino e chiedo loro se si rendono conto del fatto che se oggi concordiamo tutti nel ritenere la struttura aeroportuale un gioiellino è proprio per il lavoro   enorme, costante e serio che è stato fatto dal sottoscritto assieme al Presidente della società in oltre dieci anni di impegno responsabile e sinergico. In questo tempo abbiamo rilanciato la struttura arricchendola di tutti i servizi e le presenze associative che un aeroporto di questa fascia deve avere per essere completo. I lavori di ammodernamento e gli interventi di riqualificazione e sicurezza svolti in aeroporto in dieci anni ammontano a quasi mezzo milione di euro, interamente finanziati dall’ Aeroporto.  Abbiamo costruito rapporti preziosi e nuovi con le Istituzioni, come l’Esercito, l’Aeronautica e le varie Forze dell’Ordine, perché il “Ferrarin” divenisse strategico sul territorio. Abbiamo potenziato anche i rapporti con il mondo economico, perché fosse dotato di hangar e servizi di volo necessari agli imprenditori. Lo abbiamo aperto anche al grande pubblico con numerosi eventi e portando all’interno dell’aeroporto nell’ottobre 2021 undicimila persone, grazie all’air show delle Frecce Tricolori assenti da Thiene da oltre 25 anni, per non parlare degli oltre 80 mila spettatori che hanno comunque gravato nelle aree d’intorno. I consiglieri di opposizione dov’erano in questi anni? Sono consapevoli che l’aeroporto è una struttura che è sempre stata in attivo anche in tempo di Covid in cui la movimentazione è stata proibitiva e che quindi questi risultati non sono frutto del caso? Quelle addotte sono motivazioni pretestuose e mirate solo al proprio tornaconto politico di piccolo cabotaggio. Questo è quello che mi dispiace. Di fronte a battaglie di questo tipo, in cui si difendono interessi comuni a tutto il territorio, la massima azione messa in campo è scrivere ai giornali per lanciare accuse sbrigative. Di fondo, e a livelli anche superiore a quello della politica locale, c’è un atteggiamento di attaccamento al “partito” più forte di quello del “bene comune”. Comunque non ci arrendiamo e, insieme ad altri Sindaci del territorio che si trovano nella stessa situazione thienese, faremo sentire la nostra voce a quanti, e mi riferisco ai Parlamentari e a chi opera nelle stanze del potere, saranno disponibili a lavorare per quello che è il bene delle nostre comunità locali, un bene che non ha nessun colore politico”.

Non si lasciano ‘bacchettare’ dal sindaco, gli oppositori, ricordandogli che non erano loro a fare gli assessori all’Aeroporto in questi ultimi 10 anni e che toccava proprio a lui fare tutto il possibile per fare in modo da non perderlo.

“Invece i thienesi, perdendo il proprio aeroporto, perdono la chance di percepire – in qualsiasi forma – quegli utili che l’azienda aeroporto avrebbe dovuto e sarebbe riuscita a produrre. Al contrario, invece, nessun partner è stato mai coinvolto, nessun piano partecipato di sviluppo è stato mai ipotizzato e pianificato. I cittadini, le associazioni che operano sul territorio, come la protezione civile o le associazioni di categoria, gli altri enti pubblici e privati, il comparto aeronautico, gli imprenditori nostri concittadini, nessuno mai è stato interpellato in merito. Si è solo vivacchiato, tirato avanti, aspettando una nuova proroga – incalzano i tre consiglieri – . Ma stavolta la proroga non è arrivata, e Thiene perde il suo aeroporto. Si sono davvero messe in campo tutte le strategie imprenditoriali necessarie per proteggere il nostro ‘gioiello’ da una Legge Madia di cui si parla da anni. Qualcuno si è mai occupato di implementare un serio business d’impresa per il nostro aeroporto? Quale manager è stato coinvolto per dedicarsi alla pianificazione di una strategia d’impresa improntata allo sviluppo? Questi sono solo alcuni dei nostri quesiti posti al nostro signor Sindaco, ma rimasti finora senza risposta. Abbiamo avuto ben cinque anni per analizzare, studiare, pianificare, progettare, non è un fulmine che arriva a ciel sereno. I tempi per decidere del futuro dell’aeroporto ci sono stati tutti”.

“Vorremmo ricordare al sindaco Michelusi che l’aeroporto è stato sempre di Thiene e dei thienesi, fiore all’occhiello della nostra cittadina, e con alcuni cenni storici vogliamo anche ricordargli chi ha fatto grande l’aeroporto della nostra città – concludono gli oppositori – . Nel 1987, quando noi eravamo molto più giovani, già la Conferenza Provinciale dal tema “L’aeroporto di Thiene nuove realtà tra economia e turismo dell’alto vicentino” portava alla luce uno studio preliminare di “Potenziamento dell’aeroporto” . Erano quelli gli anni dell’indimenticabile team delle “Alpi Eagles”, la compagnia acrobatica che portò il nome di Thiene in tutto il mondo con importanti avvenimenti, una tra le tante la famosa transvolata atlantica per i 50 anni della trasvolata di Italo Balbo. Piloti di altissimo livello hanno solcato i cieli di Thiene, ex frecce tricolori che proprio qui hanno trovato il clima ideale per le proprie scorribande acrobatiche, e, ben 25 anni fa, sono arrivate per la prima volta a Thiene le pattuglie delle Frecce Tricolori. Gaetano Andretta, la Famiglia Brazzale, Battista Contro, sotto la guida dell’Amministrazione Finozzi, sono solo alcuni dei nomi che vogliamo ricordare associandoli allo sviluppo del nostro aeroporto. Le nostre non sono assolutamente motivazioni pretestuose, mirate ad ottenere tornaconti politici. Al contrario di quello che dice, a darci voce è la città, i suoi cittadini, oltre che il nostro fervido attaccamento al bene comune e alla storia di Thiene, fatta di persone e di cose da ricordare. Caro Sindaco, adesso tocca a Lei. Sicuramente, nel bene o nel male, per quello che sta accadendo oggi, il suo nome resterà legato alla storia dell’aeroporto di Thiene. Noi, nonostante tutto, speriamo in bene”.

N.B.

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