E’ di oggi la notizia che il Comune di Thiene ha assunto un dipendente proprio per riuscire a portare a termine i progetti del Pnrr, pieni di burocrazia, lacci e lacciuoli . Nella prossima seduta di consiglio, l’opposizione del gruppo di Manuel Benetti, prima firmataria Barbara Cunico, assieme alla Lega di Andrea Busin dovranno ricevere delle risposte su questo argomento. Tema veramente importante per le città, sul quale l’Anci non nasconde preoccupazione. “Le opere del Pnrr previste nei Comuni sono tutte realizzabili nei tempi se si semplificano le procedure. Se non si semplifica, diventano tutte irrealizzabili”. Appena sceso dal palco dove ha chiuso la 39esima assemblea nazionale dell’Anci, il presidente Antonio Decaro, ha l’aria preoccupata allo stesso tempo. Soddisfatta per aver vissuto una delle edizioni più affollate nella storia delle assemblee dei sindaci. Preoccupata perché la sfida vera del Pnrr per i Comuni inizia ora, con la stragrande maggioranza dei bandi da chiudere nel 2023. Molti osservatori temono che gli enti locali non possano farcela perché poveri di competenze e personale: “Ma noi – spiega Decaro al “Sole 24 Ore” – avevamo preso l’impegno a presentare i progetti e farci assegnare le risorse entro giugno, e così è stato anche se gli organici sono all’osso e solo ora comincia ad arrivare il nuovo personale. Anzi, i progetti che abbiamo messo sul tavolo superano le risorse a disposizione”.
“Qualche anno fa – racconta il presidente – un governo aveva provato a togliere fondi ai Comuni per il piano sulle periferie, ed è poi dovuto tornare sui propri passi per l’onda di proteste nelle città. Perché ripensare il Pnrr dei Comuni significa dover dire ai cittadini che non ci sarà quell’asilo nido in più o quella riqualificazione urbana che era stata promessa. Poi ci sono anche i vincoli giuridici, i bandi presentati, gli espropri già avviati. Non si può certo tornare indietro. Ora però dobbiamo essere aiutati nell’attuazione. La prima emergenza è l’aumento dei costi, e i segnali non sono buoni”.