“È fondamentale che il Governo riconosca un sostegno economico a tutti i Comuni che stanno accogliendo i profughi, così da aiutare le amministrazioni locali in un momento di particolare difficoltà”. A dirlo è Silvia Cestaro, consigliera regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, che al riguardo ha depositato anche una risoluzione in Consiglio regionale. Il Veneto ha attivato diversi hub per l’accoglienza “ed altri ancora ne verranno attivati a seguire”. Da qui, poi, i profughi si sposteranno nelle case private, messe a disposizione dai parenti dei rifugiati o dai tanti cittadini che hanno aperto le proprie abitazioni a mamme e bambini. Intanto, ricorda Cestaro, gli amministratori locali e i sindaci, le Associazioni di volontariato e del terzo settore nonchè molti imprenditori, oltre a comuni cittadini, stanno inviando molti aiuti. I Comuni hanno attivato varie modalità per aiutare i profughi, anche con associazioni e organizzazioni. Ma in tutto questo, “i costi fissi della struttura e del personale, più tre pasti e talvolta anche la mediazione culturale, i corsi di lingua, l’intervento degli assistenti sociali, l’eventuale assistenza legale, sono aumentati a dismisura, creando problemi alle amministrazioni locali, in un particolare momento storico in cui si deve far fronte alle conseguenze a lungo termine sulle casse comunali della crisi pandemica e ai recentissimi rincari, soprattutto energetici, provocati dalla guerra”. Dunque, dice Cestaro, i Comuni “non possono essere lasciati soli: hanno bisogno di aiuto da parte del Governo, per poter continuare a sostenere queste persone fuggite da guerra e disperazione”. Insomma, per aiutare i profughi “si è messa in campo una straordinaria macchina di solidarietà”, ma “l’aiuto dei volontari non può bastare”.

Zaia: ‘La macchina della solidarietà funziona a pieno regime’

La macchina del Veneto per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria “gira a pieno regime, ringrazio ancora una volta i veneti che continuano a fare donazioni al conto corrente della regione dedicato all’emergenza Ucraina e a offrire posti letto, una generosità e un cuore che non ha eguali. Ora però auspichiamo che le trattative per la pace accelerino, in modo da arrivare presto a una cessazione di questa folle guerra”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia, commissario per l’emergenza Ucraina, commenta gli ultimi dati relativi all’emergenza legata al conflitto in Ucraina che vede gli arrivi registrati in Veneto dalle Prefetture raggiungere quota circa 4.500 persone. Ieri sono stati effettuati 1.056 tamponi mentre il totale di quelli eseguiti da inizio emergenza su cittadini ucraini a oggi è di 7.568 (tasso di positività al 2,22%). Fino ad oggi 606 i profughi a cui è stata somministrata almeno una vaccinazione. Le vaccinazioni totali sono state 756 e 140 i profughi a cui è stata registrata in Anagrafe vaccinale regionale la situazione delle vaccinazioni ricevute prima dell’arrivo in Italia. Le presenze negli hub predisposti dalla Regione per la prima accoglienza dei profughi alle 9 di stamane erano 141: 69 a Noale (Venezia), cinque a Valdobbiadene (Treviso) e 67 a Isola della Scala (Verona). È stato riattivato oggi per l’accoglienza l’ex-ospedale di Monselice (75 posti che domani saranno elevati a 150) e da giovedì quello di Asiago (120). Per l’offerta di alloggi le persone che hanno compilato il form per la disponibilità ad offrire alloggio sono 4.150 per un’offerta complessiva di 8.508 posti letto. E le donazioni sul conto corrente regionale toccano quota 488.762,41 euro dopo 2.575 versamenti.

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