A sostegno del Progetto di legge statale per la reintroduzione della leva obbligatoria, l’Assessore regionale Elena Donazzan e il Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Massimo Giorgetti puntano l’indice contro l’ostruzionismo delle opposizioni che nei giorni scorsi, con numerosi emendamenti, ne avevano bloccato la discussione in Aula”.
“Sempre più Stati membri dell’Unione Europea – affermano Donazzan e Giorgetti – si stanno esprimendo sul ripristino di un servizio di leva obbligatoria: Svezia, Germania e pure la Francia socialista di Macron. In Veneto invece una proposta di buonsenso nazionale è in queste ore oggetto di livore e polemiche proprio da chi, in ogni occasione pubblica ed in particolare in questo Centenario dalla Grande Guerra, è solito spendere plausi e ringraziamenti per ciò che le Forze Militari e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma rappresentano per la nostra Regione e per l’Italia tutta”. “L’ho detto e lo ripeto – ribadisce Donazzan – chi ostacola la discussione di questa Proposta di Legge tradisce la storia d’Italia e della nostra Regione, svilisce l’impegno di migliaia e migliaia di volontari, della loro operosità nelle comunità e dei tanti appartenenti la Protezione Civile che ad ogni calamità rispondono con un Sì, spesso indossando proprio quel cappello da Alpino ricordo del servizio di leva. L’Italia migliore, l’Italia solidale, l’Italia fraterna, è quella nata in quei mesi di servizio alla Patria, che noi ora vorremmo riproporre sotto una nuova e moderna veste”.
“Crediamo sia necessario che i nostri giovani – dichiara Giorgetti – prestino un servizio militare o civile universale e obbligatorio per tutti, nell’interesse della patria, a difesa della libertà e della sovranità, e che risponda agli attuali bisogni della nostra comunità. Questo progetto di legge sulla leva obbligatoria non ha l’ambizione di sostituire le scelte personali e professionali di chi vuole fare il militare di professione, bensì vuole contribuire a sviluppare un sentimento nazionale condiviso e la consapevolezza di appartenere ad una unica storia e ad un unico destino”.
“Abbiamo trasmesso ai Sindaci e agli Amministratori veneti un ordine del giorno da approvare nei singoli Consigli Comunali: questo per far sì che la voce di pochi non prevalga su un volere comune diverso e sulla consapevolezza collettiva che, ripensando un servizio obbligatorio dei giovani anche nelle forze armate, si contribuirebbe ad alimentare un rinnovato senso di appartenenza alla Nazione ed una educazione al dovere e al servizio della Patria che portano a maggior disciplina e ad un più attivo concetto di cittadinanza” concludono Donazzan e Giorgetti.