“Dopo aver letto e ascoltato le proposte del candidato capolista alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico, Enrico Letta, penso che Vicenza e il nostro territorio abbiano ben poco da star sereni”.

Non usa mezzi termini il deputato maranese in quota Lega Erik Pretto a cui non è piaciuto lo ‘stile’ della visita organizzata in questi giorni dal Segretario Nazionale Dem Enrico Letta in tour nel vicentino e non solo nel capoluogo: “Dal palco dello ‘Spark’ di Torri di Quartesolo, il Segretario del PD ha espresso la volontà di sfidare la Lega nel suo ‘fortino elettorale’ – ha dichiarato il parlamentare 37enne – “annunciando pubblicamente la sua candidatura nel collegio plurinominale di Vicenza, decisione che sembrerebbe anche coraggiosa se non venisse spiegato che Letta, in realtà, ha deciso di affrontare questa ‘sfida’ assicurandosi in partenza un’elezione quasi certa nel collegio provinciale. Una scelta che evita così il reale confronto politico e soprattutto elettorale con il centrodestra, cosa che poteva avvenire con una candidatura nel collegio uninominale, e che priva i militanti locali del PD di un’autentica rappresentanza territoriale nelle liste. Non stupiscono infatti le diverse critiche in questo senso dagli stessi rappresentanti del centrosinistra in consiglio comunale della città capoluogo”.

Toni che si fanno ancora più critici quando ci si sposta sui temi proposti dal leader del centro sinistra: “Ius scholae, legalizzazione delle droghe leggere e salario minimo imposto a priori per legge – prosegue Pretto – “soprattutto in un momento di crisi come quello attuale dove i nostri cittadini e le nostre imprese chiedono misure concrete contro il caro bollette, l’aumento dei prezzi e l’altissima pressione fiscale, appaiono ancor più stravaganti se definite addirittura priorità. Ricette che nel nostro territorio non attaccano e che dimostrano l’assoluta fragilità e liquidità della coalizione di ‘centrosinistra’, la quale da un lato avanza la patrimoniale con Sinistra Italiana di Fratoianni e dall’altro lato tenta di rendersi credibile di fronte agli elettori veneti e vicentini che chiedono aiuti alle imprese.

Per la Lega il federalismo e la rappresentanza territoriale sono da sempre due elementi imprescindibili nella formazione della proposta politica: il Segretario Letta appare invece evidentemente calato a fare campagna elettorale in un territorio del quale non solo non conosce caratteristiche, storia e esigenze, ma nel quale, prima di questo annuncio di candidatura, non si era quasi mai visto. Un annuncio di candidatura che, dalle stesse parole di Letta, mira a ‘convincere i presunti delusi dalla Lega’, dimenticando però che qui il nostro partito è consolidato e radicato per la capacità amministrativa e di gestione che ha negli anni dimostrato a tutti i livelli di governo locale: dai comuni più piccoli fino alla Regione, dove il Presidente Luca Zaia e la squadra della Lega solamente due anni fa hanno ricevuto più del 76,8% dei voti dei veneti, ovvero, il consenso più alto mai registrato in una Regione. Vicenza merita di più – conclude piccato il capolista della Lega per la Camera dei Deputati – qui servono risultati concreti e proposte lungimiranti, non slogan elettorali fini a se stessi e sterile propaganda”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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