E’ stato l’ultimo a presentarsi in ordine di tempo, ma da subito ha dimostrato la grinta giusta per recuperare terreno e farsi conoscere dai suoi cittadini. Lui è Luca Zanandrea, il manager quarantenne a capo del progetto civico ‘Marano Domani’, che annovera tra gli altri l’ex sindaco di Carrè Davide Mattei, residente anche lui a Marano da qualche anno.

Una formazione che sin dagli esordi, si è subito smarcata dalle due liste concorrenti, pur ammettendo che con entrambe c’erano stati dei contatti. Già noto ai maranesi per il suo impegno civile come promotore del Comitato di Via Stazione, che nel 2019 si propose di riqualificare l’area raccogliendo le istanze di molti residenti, Zanandrea si è messo in gioco convinto di poter giocare bene la sua partita.

Ormai la campagna elettorale volge al termine. Mi racconta come l’ha vissuta?

“Sicuramente in modo molto positivo: finora abbiamo organizzato nove incontri ufficiali, sempre partecipati: vedo interesse attorno a noi, ma soprattutto abbiamo raccolto un diffuso sentimento di abbandono da parte di molti cittadini, un vuoto tra amministrazione e persone, oltre che categorie, che non fa bene a Marano. La gente invece ci fa capire che vuole partecipare ed essere alleata di chi amministra anche nel trovare soluzione ai problemi e questo noi lo terremo in grande considerazione”.

Percepisco un malessere alla base del vostro impegno. Mi dica: in cosa Guzzonato l’ha convinta di più e in cosa invece a vostro avviso è mancato?

“L’amministrazione Guzzonato si è sicuramente spesa bene per le iniziative culturali, ma onestamente per quanto apprezzabili non sono la priorità. Marano è un paese con la retromarcia inserita da troppo tempo: manca una progettazione, una visione di futuro e siamo un paese che non ha una dimensione riconosciuta a livello provinciale”.

A questo punto quali sono le vostre proposte forti per il rilancio del paese?

“Anzitutto un canale diretto coi cittadini: crediamo che l’istituzione di consigli di quartiere sia il sistema più valido per fare squadra col paese. Poi la defiscalizzazione per le attività e le imprese che investono su Marano, oltre che quelle che con tutte le difficoltà ci rimangono: c’è bisogno di riconnettere il tessuto economico  e di mettere sul tavolo progetti forti sia sulla viabilità, ora fortemente penalizzante, sia sul centro storico che deve tornare a vivere. Un pensiero poi lo devo alla Fiera dell’Alto Vicentino che deve tornare ad essere occasione e vetrina in primis per le attività di Marano: anche da questo punto di vista penso ad un assessorato al commercio forte e seguito da una persona competente e molto presente sul territorio”.

E dal punto di vista delle infrastrutture avete pensato a qualcosa?

“Sicuramente una nuova palestra per le attività sportive ma non solo. Sentire parlare di tensostrutture o cose simili mi sembra molto riduttivo: serve una risposta forte e coerente coi numeri di Marano. Poi ricordo che si è tanto parlato di associazioni, ma nei fatti a Marano una casa per le associazioni non esiste”.

Le liste concorrenti rivendicano di essere civiche, una di centro destra, l’altra di centro sinistra. Voi come vi collocate?

“Guardi, noi siamo civici sul serio. Le dirò di più: il dualismo ormai storico che a Marano si respira da troppo tempo, ha stancato. Noi ci siamo ben guardati dall’entrare in collisione con polemiche e attacchi che non riteniamo utili al cittadino. C’è grande stanchezza tra i maranesi, voglia di alternativa: in noi potranno certamente trovarla”.

Anche le associazioni sono spesso state al centro di dibattiti anche aspri. Cosa mi dice?

“La cosa che abbiamo notato è che a Marano il volontariato si è spesso sostituito all’amministrazione: questo non è un bene. Il volontariato è troppo prezioso per essere in qualche modo schierato: il nostro obiettivo è avvicinarlo alle istituzioni per affiancarle e per supportare: la nostra idea è sostenerlo anche economicamente in modo importante, stabilendo assieme in che modo possono essere presenti e utili per il bene della comunità”.

Che uomo è Luca Zanandrea al di fuori dell’impegno politico?

“E’ un manager che lavora per una grossa azienda che mi ha consentito delle importanti esperienze anche in ambito internazionale: mi piace molto la storia locale e documentarmi sulle tradizioni del nostro territorio. Son papà di due bambine e marito di Adele: con lei, che fa il medico, ci siamo spesso confrontati anche su temi sociali e appunto sanitari”.

E un suo appello finale?

“Mi appello anzitutto a chi non sarebbe andato a votare, deluso dalle altre proposte in campo. Stiamo dimostrando concretamente che dopo un decennio con pochi risultati, un’alternativa affidabile esiste. Spero che la gente ci vorrà dare fiducia, sapremo ricompensarla fin da subito con grande impegno”.

M.Z.

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