Battaglia vinta per i Cinque Stelle contro gli alleati di governo della Lega: la Scuola non si tocca. Al vertice di oggi sulle Autonomie Regionali i grillini vincono la sfida sulla scuola e l’articolo 12 del testo di Erika Stefani, ministro per le Autonomie Regionali, non passa. Niente assunzione diretta dei docenti e per ora anche niente trasferimenti.
Era uno degli argomenti che stavano più a cuore ai pentastellati, ma anche ai leghisti del nord, che da sempre lamentano difficoltà nel mondo scolastico locale dovuto in molti casi alle assenze di docenti del sud che, assunti al nord, richiedono il trasferimento vicino a casa. Uno degli argomenti più discussi in campagna referendaria, quando Luca Zaia e i suoi si sono spesi in serate e incontri per motivare il ‘sì’ all’autonomia regionale.
Fin da subito la questione ‘scuola’ aveva visto una levata di scudi da parte del Movimento 5 Stelle, con i pentastellati decisi a non ‘spaccare’ una istituzione che intendono mantenere di impronta nazionale.
Un primo segnale che non lascia presagire nulla di buono per le richieste del nord, che sempre più comincia a prendere coscienza delle difficoltà di un percorso che era stato presentato come semplice e ‘naturale’ e invece sta riscontrando ostacoli imponenti. Siamo solo all’inizio.
La Lega veneta intanto comincia a scalpitare. E dopo Roberto Pittbull Marcato, che a tu per tu con il ministro per il sud Barbara Lezzi aveva detto “se non passa l’autonomia il Veneto sarà la vostra Stalingrado” e dopo il governatore Luca Zaia che aveva chiesto ‘la testa’ del governo, ora sono i cittadini a scalpitare per la “discesa in piazza”. Una ‘sommossa’ che finora si è scontrata con la volontà di Matteo Salvini, leader supremo del Carroccio, di tendere la mano agli alleati pentastellati di governo, ma per sua stessa ammissione la pazienza potrebbe essere vicina alla soglia massima di tolleranza.
“Al terzo no cade il governo”, aveva detto solo due giorni fa il vicepremier e ministro dell’Interno rivolgendosi agli alleati e, adesso, il secondo ‘no’ è arrivato.
Anna Bianchini