Il sindaco Casarotto trascinato nella campagna elettorale più bassa che si sia registrata negli ultimi anni.
Sono rimasti senza parole e hanno risposto con una sonora ma signorile risata, i sindaci attaccati dalla candidata Ilenia Tisato che ha dichiarato: “A Salvini dovrò chiederlo io il commissariato di polizia”.
Ma non finisce qui. Con un linguaggio che ci siamo rifiutati di riportare e di riferire ai 36 Sindaci finiti nel mirino di Ilenia Tisato, l’attacco è stato ferocissimo e quasi si stenta a credere che quelle parole, che trasudano un odio più personale che politico, possano essere state digitate da lei.
Chi conosce Ilenia Tisato, donna mite ed educata, si rifiuta di pensare che sia così scurrile e provocatoria nei confronti di potenziali colleghi con cui, in caso di vittoria, dovrà lavorare e collaborare.
“Se ne sta facendo una questione politica”, ha replicato ai microfoni di Tva un Giovanni Casarotto che si vede trascinato nella campagna elettorale scledense, che non ha risparmiato lui né gli altri 35 sindaci, ‘colpevoli’ di aver osato proporre 6 mesi fa un commissariato di Polizia di Stato, che servirebbe l’intero Alto Vicentino.
Basta leggere le motivazioni, che ben 6 mesi fa indussero i primi cittadini a fare squadra abbassando ogni colore politico, per comprendere che la politica, stavolta, non c’entra proprio nulla.
La seria richiesta delle istituzioni è infatti argomentata dalla presenza di 20mila stranieri nell’intero comprensorio, ma soprattutto dal sospetto, messo nero su bianco dalla Questura di Vicenza, che ci possa essere un filo conduttore tra la criminalità organizzata e alcuni personaggi attivi nell’Alto Vicentino.
Una richiesta al Ministero dell’Interno, che ha ripreso vigore dopo l’escalation di reati ad opera di baby gang. Motivazioni forti che nei mesi scorsi hanno indotto 36 primi cittadini a riunirsi e a sottoscrivere una richiesta che non si sa perché non va giù al Carroccio, ma solo al gruppo di Schio.
Del nutrito gruppo di sindaci infatti, fanno parte primi cittadini di ogni estrazione e ideologia politica, a cui non è importato mettere insieme le voci perché l’Alto Vicentino fosse dotato di quello che hanno moltissime realtà territoriali italiane con meno abitanti, minor numero di extra comunitari e senza emergenze particolari di criminalità.
A portare a conoscenza del sindaco Casarotto le parole di Ilenia Tisato, che potrebbe diventare sua collega, è stata la troupe di Tva, che ha intervistato il primo cittadino thienese il quale ha ricordato quanto si predichi da anni la collaborazione tra i vari Comuni, perché una cosa è chiedere a nome proprio, altro è farlo con un coro di voci unanime. Non si spiega perché tanta ‘enfasi’. Forse per la presenza di Valter Orsi nella lista dei richiedenti?
Eppure, più forze dell’ordine sul territorio e il delicato tema dell’immigrazione e dello sfruttamento di giovani stranieri da parte della criminalità organizzata sono da sempre la battaglia della Lega.
Probabilmente Ilenia Tisato avrebbe voluto che i 36 sindaci consultassero 6 mesi fa la palla di vetro, aspettando che lei si buttasse nella mischia elettorale per delegare a lei la richiesta di intervento “del nostro Capitano” (sue testuali parole).
Come se il ministro dell’Interno non fosse di tutti i cittadini italiani e di tutti i colori politici che compongono lo stivale.
O come se un civico, rispettoso delle istituzioni ai suoi vertici, non potesse rivolgersi al ministro Salvini.
L’attacco al sindaco di Thiene appare particolarmente basso a chi conosce un primo cittadino molto attento alla forma, che ad ogni iniziativa importante e manifestazione del Comune di Thiene non manca di invitare consiglieri regionali e parlamentari di ogni appartenenza politica. Non è sfuggita infatti al Premio Thiene la presenza dei parlamentari leghisti Erik Pretto e Silvia Covolo. I due non sarebbero dovuti andare all’evento più caro dei thienesi perché organizzato da una giunta civica? Certo che no, infatti sedevano ai primi posti.
di Redazione Altovicentinonline