Nell’era Masero, la vita politica di Piovene Rocchette non è mai stata così movimentata. Dall’ex grillino Gianluca Di Luccio che prende le distanze da Beppe Grillo e lo grida ai quattro venti a volantini, lettere aperte e accuse reciproche tra maggioranza e opposizione. Ora è il momento dell’ex candidato sindaco Graziano Tribbia, che a differenza del ‘novello’ Renzo Priante, sceglie di non utilizzare ‘fronzoli’ e diplomazie, puntando  l’indice dritto contro Erminio Masero.

Tribbia, a Piovene le minoranze sembrano tutte unite contro il sindaco Masero, cosa sta accadendo?

‘Innanzitutto una premessa: non siamo contro il sindaco Erminio Masero. Pretendiamo semplicemente che si amministri con competenza, spirito di servizio, onestà intellettuale e chiarezza, senza cedere a inutili propagandismi o cercando di imbonire i cittadini. Per quanto mi riguarda, ci tengo a precisare che la lettera angelica spedita ai cittadini dal gruppo di maggioranza Noi con Voi e resa pubblica sulla stampa è ben diversa da quella arrogante ed offensiva affissa nelle bacheche di Piovene. È evidente che si tratta di due diversi approcci al medesimo problema, due mani diverse. Quale delle due mani rappresenti il vero modo di operare di questa amministrazione lo scopriremo sicuramente più avanti’.

Si è sentito attaccato personalmente: come spiega questa acredine nei suoi confronti?

Già in campagna elettorale Masero ha più volte dichiarato: ‘Io ho l’esperienza e la competenza per fare il Sindaco’, quando gli altri candidati si sono limitati a descrivere chi sono e le loro attività.  A seguire ha sbandierato che la sua giunta è ‘il meglio per il paese’. In questo clima di esaltazione del singolo e del gruppo, accade poi che nel Consiglio di insediamento del 12 giugno, Masero accenni all’importanza dell’umiltà nell’operare per il bene pubblico. Fin qui possiamo anche soprassedere. Magari il Sindaco pecca un poco di mancanza di coerenza, ma l’assurdo lo abbiamo raggiunto quando l’estate scorsa, Sindaco e Assessori, che si sono attribuiti il massimo delle indennità previste per legge, vanno sulla stampa facendo credere ai cittadini che la giunta si sia volontariamente ridotta lo stipendio spettante per destinare somme a favore di interventi sociali. Questo articolo giornalistico non è stato mai smentito. Come minoranza chiediamo spiegazioni nel consiglio del 30 settembre con una interrogazione. E facciamo notare, lo dico io personalmente, che quanto lasciato intendere è immorale e conferma la loro propensione al propagandismo. Nel corso dell’intervento ho anche fatto notare che, pur essendo convinto che tutti loro siano delle bravissime persone, nessuno ha quelle particolari competenze tecniche, contabili o amministrative  per il ruolo che ricoprono. Non a caso lo stesso Sindaco ha parlato di ‘voglia di imparare’ dei suoi.

Ma non finisce qui. Masero ha cercato di dare la colpa alla giornalista che ha ‘capito male’.. beh.. mi è sembrato di una tristezza assoluta. Così pure quando mi hanno attaccato pubblicamente con ingiurie gratuite e personali. Sono solo sintomi chiari di debolezza. La lingua batte dove il dente duole…’

Masero ha scritto una lettera ai piovenesi spiegando tutto e chiedendo a voi minoranza di dissotterrare l’ascia di guerra per lavorare tutti assieme…

Certo. In quella ‘angelica lettera’ , quelli della maggioranza giustificano la decisione di avvalersi della loro legittima facoltà di tenersi tutta l’indennità di carica perché sacrificano il loro tempo libero, i figli e l’attività di reddito principale. Cosa devono dire quelli che fanno volontariato reale spendendo ben più tempo del loro a favore di altri, allora? Le indennità non hanno una funzione retributiva del lavoro svolto a favore della collettività, ma permettono semplicemente a tutti i cittadini di assumere funzioni pubbliche integrando eventuali diminuzioni di reddito, che in questa maggioranza non vedo. L’indennità spetta a loro per legge, salva la facoltà di rinunciarvi in tutto o in parte. Che serve quindi giustificarsi? A mio parere è la classica ‘excusatio non petita, accusatio manifesta’.

La lettera di Masero si conclude: ‘Abbiamo bisogno del vostro silenzioso sostegno… non saremo mai stanchi di tanto assordante silenzio. A cosa si riferisce il Sindaco secondo lei?

‘Credo che sia l’effetto dell’eccessivo uso di aforismi su facebook.. Quello che fa veramente rumore sono gli insulti personali che mi hanno mandato, non certo il reale e percepibile assordante silenzio che mostra più di un consigliere di maggioranza durante le sedute consiliari, rotto solo da sporadici interventi che altro non sono che letture delle relazioni preparate dai tecnici comunali. In questa situazione è veramente triste vedere il Sindaco lasciato solo a districarsi come può tra qualche difficoltà oratoria e l’universalità degli argomenti da affrontare, mentre tenta di spiegare dove la sua Amministrazione vuole arrivare ed il senso dei provvedimenti proposti’.

Tribbia, una ‘riappacificazione’ è possibile?

Io non mi sento assolutamente in guerra. Sono sempre disponibile per parlare e per un confronto, con franchezza e serenità, come facciamo anche fuori dal municipio. Perché non possiamo farlo in Consiglio? Non possono pretendere di stare zitti e poi lamentarsi se parliamo noi per dare un senso ai provvedimenti. Lo ripeto: le ritengo tutte brave persone ma fragili in alcune competenze specifiche, che purtroppo sono proprio quelle che un amministratore deve gestire. Ma che si arrangino, per carità, che non si sentino trattati da ‘pezze da piedi’ come hanno scritto nel manifesto… non è certo mia intenzione farli sentire così. Io ed i miei colleghi di minoranza vogliamo semplicemente il meglio per il nostro paese, possibilmente da noi e loro assieme.

di redazione Thiene on line

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