“Piovene voleva il cambiamento. Spero che il nuovo sindaco Erminio Masero ne tenga conto durante il suo mandato”. Renzo Priante, ex candidato sindaco al comune di Piovene Rocchette, il giorno dopo l’elezione di chi lo ha superato con soli 22 voti, traccia il bilancio di una campagna elettorale, che a detta dello stesso nuovo primo cittadino è stata ‘pulita e senza colpi bassi’.

Priante perché ha vinto Masero?

“Perché è un uomo educato, che ha seminato bene e che sa stare in mezzo alla gente. Preparato, Masero è uno che sa stare attento al marciapiede rotto, ma sa fronteggiare anche i grandi temi politici”.

E lei?

“Io rappresentavo l’innovazione, il mio programma era ricco di proposte nuove. Io e lui rappresentiamo metà dell’elettorato di Piovene”.

Che opposizione sarà la sua?

“Propositiva e di controllo. Non sono un politico, ma in questa mia esperienza, ho imparato a stare in mezzo alla gente e capire di cosa ha bisogno. In consiglio comunale porterò le idee raccolte in questi mesi di campagna elettorale, durante i quali ho ascoltato e mi sono informato per poter parlare per cognizione di causa. Non farò polemiche se queste risulteranno sterili”.

Inizialmente, Radere sembrava il favorito. Cosa è accaduto?

“Secondo me, Radere ha impostato la sua campagna elettorale come avrebbe fatto l’ex sindaco Maurizio Colman. Non ha tenuto conto della voglia di cambiamento dei piovenesi. I suoi 485 voti dovrebbero farlo riflettere. Non si può parlare sempre di Valdastico Nord e nomadi, quando esistono altri problemi… Su questi temi, aveva impostato la campagna elettorale Maurizio Colman, che rappresentava il cambiamento di allora. Ma i tempi oramai sono cambiati”.

Il movimento 5 Stelle ha lavorato tantissimo in campagna elettorale, promuovendo incontri e dibattiti. Perché alla fine non hanno votato Di Lucio?

“Centinaia di piovenesi hanno votato Grillo alle Europee, ma non Di Lucio come sindaco. Credo che i grillini abbiano portato una ventata di innovazione. Anche loro erano il nuovo. Ma a Di Lucio rimprovero il non essere capace di confrontarsi. Una rigidità che lo limita, nonostante le idee nuove che però hanno bisogno di essere concretizzate”.

di Redazione Thiene on line

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