Lo ha annunciato nel giorno dei suoi 50 anni, quando ha festeggiato il mezzo secolo di vita con le persone a lui più care. E nessuno si sarebbe mai aspettato quelle parole che hanno colpito chi pensava che la politica e la voglia di dare ancora alla sua comunità fossero acqua passata. “Mi candido sindaco alle prossime amministrative di Piovene Rocchette”. Maurizio Colman non ha detto addio alla politica, tutt’altro e in 10 anni, pur dedicandosi al suo lavoro a cui ha abbinato una significativa esperienza in Consiglio Regionale del Veneto nella maggioranza di Luca Zaia, alla sua passione per la corsa, ma soprattutto per la sua ‘ragazzaccia’, quella bici con cui attraversa in lungo e in largo l’Alto Vicentino, sulle cui vicende si è sempre tenuto informato attraverso i media locali.

Maurizio Colman non è cambiato in questi anni, la sua personalità forte non solo per carattere, ma anche per la sua laurea in Ingegneria, che gli ha consentito, dopo il mandato di sindaco di fare esperienza in dinamiche realtà imprenditoriali dello scledense, lo è ancora di più.

Le rimproverano un carattere forte, a volte duro, che non sa scendere a compromessi con quelle mezze misure necessarie per avere il consenso del popolo. In questi anni, si è ‘ammorbidito’ un pochino?

Se essere duri significa avere il coraggio di essere leali con i tuoi concittadini, a cui devi anche saper dire no se la loro richiesta non è ricevibile, mi sta facendo un grande complimento. Un sindaco non deve essere simpatico, ma competente. Non deve essere un pagliaccio che fa ridere o un animatore agli eventi del paese, deve essere capace di migliorare la qualità della vita degli abitanti del territorio che amministra. Credo che il voto a un amministratore non sia da attribuire in base all’affetto, all’amicizia e al rapporto che si ha con quel candidato. Personalmente ho sempre votato perchè stimavo quell’aspirante primo cittadino, lo preferivo per le sue capacità e per la sua autorevolezza nel rappresentare il territorio, non per il carattere. So che vado controcorrente perchè ho seguito alcune campagne elettorali notando che si cerca di fare presa sugli elettori con feste, proclami vuoti e sono una sorta di “lista della spesa” scritta sotto dettatura. Noto che ormai la politica si fa così e infatti, siamo ridotti piuttosto male.

Mi faccia qualche esempio…

Leggo i giornali tutti i giorni e cosa vedo? Sindaci che si fanno fotografare con la centenaria del paese di cui voi giornalisti raccontate la storia. Va bene, ci sta, ma la fascia tricolore vorrei vederla usata anche in altri contesti, anche se poi la si porta ormai come un vezzo stilistico andando a inaugurare qualsiasi cosa sia inaugurabile e magari la si porta anche in crociera. Inoltre non leggo contenuti, solo esposizioni mediatiche, che il giorno seguente tutti si sono dimenticati. Dove sono i dibattiti sulle opere? Dove sono i confronti su questo o quel progetto che va a incidere sulla vita reale dei cittadini? Un primo cittadino deve avere una visione sul lungo periodo e sulle prossime generazioni e basta trincerarsi dietro il covid e la guerra: un amministratore, se è capace, deve studiare come portare migliorie al paese, come reperire fondi e sfruttarli al meglio. Noto un immobilismo che fa rabbrividire, non c’è voglia, ma soprattutto non c’è la competenza per cercare di raggiungere e di conseguenza ottenere risultati. Ed è per questo che si punta a pibblicare foto sui social sperando di ottenere “like”, sperando che poi questi diventino voti con cui perpetrare od ottenere nuovo consenso. E’ degradante. Voglio vedere come si metterà a frutto il Pnrr, un’opportunità unica, che può rivoluzionare anche un paese, ma ripeto, ci vuole la capacità che oggi l’amministratore medio non possiede. Basta scambiare il semplice con il semplicistico: sono convinto che i cittadini oggi debbano poter scegliere e preferire quel sindaco che non ti ha aumentato l’addizionale irpef, e possa relegare al rango di “simpaticone” quel sindaco che si presenta con la battuta spiritosa alla sagra del paese.

Qual è stata la motivazione che l’ha si portata a rimettersi in gioco?

Potrei risponderle con la famosa frase: “Me l’hanno chiesto” e sarebbe pur vero, ma per quella lealtà che mi ha sempre contraddistinto a costo di essere troppo schietto, le dico che lo faccio per me. Sono stufo di vedere che i soldi delle mie tasse vengano gestiti da incompetenti. Ma lamentarsi e non fare non mi piace e allora, provo a mettermi in gioco con dei programmi seri per un paese che

ha bisogno di ingranare la marcia con al timone qualcuno che sappia fare bene, che conosca la realtà, studi metodi e strategie per ottenere risultati, che portino al miglioramento. Stare fermi è comodo, lo so, non ti fa correre rischi, ma non fa per me.

Le persone che le stanno accanto come hanno preso la sua decisione di ricandidarsi?

Con grande entusiasmo e con la promessa di creare una squadra. Un gruppo di lavoro, della quale vorrei facessero parte molte donne. Loro sono capaci, lo stanno dimostrando e io credo che non ci sia nulla che a loro possa essere precluso.

Qual è la cosa di cui va fiero e che ha realizzato durante il suo mandato da sindaco di Piovene?

Potrei a mettermi a fare un elenco, tra le tante cose citerei aver moderato il ricorso alla tassazione, completato la zona industriale, rifatto i giardini e dato un nuovo volto al centro del paese, proposto un sistema innovativo di rette all’asilo nido che ha consentito a tante famiglie di poter accedere con i propri bambini. Non posso però dimenticare gli appartamenti per i ragazzi disabili, il riscatto della rete gas e la costruzione del nuovo centro diurno, che poi è stato inaugurato dalla successiva amministrazione.

Credo invece che sia più significativo dire che ho provato, magari non sempre riuscendovi, a lavorare più per le prossime generazioni piuttosto che impegnarmi per le prossime scadenze elettorali.

Si rende conto che potrebbe essere considerato una sorta di “usato sicuro” che non sa stare senza un incarico?

Più che un usato sicuro mi sento un “marchio conosciuto” che accetta nuove sfide e presenta una nuova gamma di prodotti innovativi. Inoltre in merito ad essere considerato una persona che non riesce a stare senza un incarico, affermazione che di solito viene attribuita a possibili detrattori, rispondo con una battuta: avvalorate la vostra tesi votandomi.

Volendo chiudere con una citazione musicale?

Mi sembra appropriata una canzone di Vasco Rossi: “Con l’aria, col sole …Con la rabbia nel cuore Con l’odio, l’amore In quattro parole Io sono ancora qua. Eh, già”

 

Natalia Bandiera

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