di Natalia Bandiera
E’ quello che accade puntualmente, da sempre, se si osa solo sollevare la testa e denunciare un disservizio che ricade sulla vita vera dei cittadini. Anche un semplice dubbio o preoccupazione. E tra il sindaco di Piovene Rocchette che in questi giorni ha denunciando quanto accade nel suo comune, la risposta piccata di una Ulss arrogante e la campagna elettorale in corso, ci si chiede dove siano i candidati che si stanno promuovendo in questi giorni promettendo di mettere al primo posto il Sociale e la Sanità. Sembrano affaccendati in comparse ad eventi come sagre, inaugurazioni e salotti televisivi, ma non sembrano presenti là dove il “povero” sindaco di paese denuncia il problema che tocca il cuore dei cittadini. Addirittura, con indifferenza che indigna, lasciano “bacchettare” il primo cittadino come se si inventasse le cose, tralasciando quello che dovrebbe essere fondamentale mettere in primo piano: un sindaco è un rappresentante del popolo che paga le tasse e pretende che le cose funzionino. Non può essere “bacchettato” o invitato a tacere quando fa quello che è suo dovere fare perchè è stato eletto per farsi portavoce dei cittadini. E se anche non si capisce da quale parte sia la ragione, è legittimo che ognuno difenda le sue parti, chi aspira a stipendi regionali da 10mila euro al mese, dovrebbe andare a a vedere come stanno realmente le cose. Anche a Piovene si voterà tra qualche giorno. Ma non funziona così perchè tra il benessere della persona, il suo diritto alla Salute sancito dalla Costituzione e chi prende fior di quattrini pagati con le tasse dei contribuenti, c’è la politica che comanda, impone e schiaccia, se è il caso, chi osa solo tutelare chi subisce un disservizio. Nel frattempo i candidati promettono, promettono, si sponsorizzano, vanno a letto alle ore piccole per farsi i selfie alle sagre di paese, ma nessuno di questi aspiranti amministratori si prenderà la briga di andare a Piovene Rocchette e capire cosa stia realmente accadendo.
Per fortuna, chiunque sarà il nuovo Governatore del Veneto, come riportato da tutti i media in questi giorni, ci sarà un rinnovo dei vertici delle Ulss, dove si spera arrivino almeno nell’Alto Vicentino, persone prima che manager, tecnici prima che raccomandati dalla politica, professionisti in grado di dialogare con sindaci e rappresentanti del popolo. Non difensori della politica, ma dirigenti che prima tutelino l’utente ed i suoi bisogni. Che non siano un tutt’uno con chi appartiene alla loro parte politica, ma con tutti, perchè è da tutti che ricevono il contributo economico che serve a pagare i loro lauti stipendi, non solo da chi li ha messi lì. E’ questo che sfugge loro quando “bacchettano” certi sindaci e invece, sono “disponibili” con altri con cui condividono una bandiera politica. La Sanità e il Sociale non possono rispondere a queste schifose logiche, e la Conferenza dei Sindaci non dovrebbe essere un organo politico che vota a favore o contro se il primo cittadino è di destra o di sinistra.
E adesso ci aspettiamo che chi vuole raccogliere voti e avere un posto alla Regione Veneto contatti il sindaco Renato Grotto che non può essere bacchettato e lasciato solo solo per aver rappresentato le istanze dei cittadini del comune che ha l’obbligo di rappresentare. Lui fa parte della Conferenza dei Sindaci e a dispetto di chi occupa una poltrona solo per la velleità di occupare una poltrona, ha sollevato un problema che non andrebbe buttato in politica. Diversamente, chi preferisce fare gli interessi della politica, dei soliti poteri e mettere in secondo piano quello delle Persone, si faccia da parte con umiltà. E poi non vi meravigliate se la gente non va a votare.
Ecco perchè è stato “bacchettato” il sindaco Renato Grotto
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale , il Sindaco ha aperto i lavori con alcune comunicazioni. Tra i temi affrontati, uno in particolare ha fatto scoppiare il putiferio: la situazione del Distretto Socio Sanitario di Piovene Rocchette e le ricadute legate all’apertura della nuova Casa di Comunità di Arsiero, inaugurata nel mese di luglio. Molti cittadini piovenesi temono infatti che l’attivazione della struttura di Arsiero possa comportare un ulteriore spostamento di servizi sanitari dal territorio di Piovene Rocchette, già in passato interessato da riduzioni e chiusure.
L’Amministrazione comunale ha ribadito il proprio impegno nel dialogo con la Regione Veneto e la Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana, affinché venga garantita la continuità dei servizi esistenti e tutelato il diritto alla salute della popolazione locale. Alla luce di queste preoccupazioni, in Consiglio è stata presentata una richiesta formale per ottenere chiarimenti sul percorso amministrativo che ha portato all’approvazione del progetto delle Case di Comunità e sulla posizione che l’attuale Amministrazione ha assunto in merito.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle dichiarazioni del consigliere Masero, già sindaco nel precedente mandato, che a margine della seduta del 30 luglio aveva affermato: «Votare contro non sarebbe servito a niente». Una frase che ha sollevato interrogativi sulla possibilità effettiva per il Comune di incidere nelle scelte sanitarie di livello sovracomunale.
La questione resta quindi aperta, con l’impegno dell’Amministrazione a garantire massima trasparenza e informazione ai cittadini su un tema tanto sentito quanto cruciale per la comunità di Piovene Rocchette.
La bacchettata dalle pagine del Giornale di Vicenza

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