“Abbiamo lavorato per giorni incessantemente pur di portare avanti il progetto della festa di Capodanno, in campagna elettorale avevo promesso che avrei messo il piede sull’acceleratore degli eventi in città, non potevamo tirarci indietro e pur con il compromesso dei numeri limitati, l’accesso all’area dell’evento non doveva superare le duemila persone, ce l’abbiamo fatta”.

 Sindaco Michelusi, le foto ed i commenti parlano chiaro circa il gradimento di una festa, che non ha fatto registrare disordini, ma ha creato una specie di discoteca a cielo aperto, che ha fatto divertire i thienesi pur rimanendo a due passi da casa…Eppure le polemiche non mancano mai…

Le confesso che ci vuole un fegato molto forte e a volte la lamentela a tutti i costi tipica dei social ti scoraggia. Non solo ti sbracci, vai fino in fondo, cerchi soluzioni quando i problemi sembrano insormontabili pur di fare qualcosa di nuovo, ma ti becchi pure critiche feroci, che sembrano più un pretesto per attaccare che un modo per costruire e migliorare. Per fare la festa di Capodanno ho partecipato a riunioni fiume con il questore, che giustamente, ci ha messo dei paletti, che abbiamo dovuto oltrepassare adottando dei provvedimenti. Ad esempio, i tre euro erano uno stratagemma per avere il conto preciso dei presenti. Versando quella cifra simbolica, il costo di uno spritz più o meno, avevamo la situazione sotto controllo. Con l’accesso libero non avremmo avuto questo conteggio, che ci ha consentito di non trasgredire le regole. La gente comune non ha idea di cosa ci sia dietro una festa, anche piccola, pensa che un sindaco possa fare tutto arbitrariamente. Non è così: anche un comune deve rispondere a regole ferree, le leggi, i lacci di una burocrazia a volte snervante. Ma pur di fare la festa e dare inizio ad una serie di eventi, avvalendomi della preziosa collaborazione di polizia locale, carabinieri, personale privato specializzato in antincendio ,  ma anche i privati della sicurezza. Ringrazio in particolar modo il comandante Giovanni Scarpellini e il maggiore Amato. Senza di loro non ce l’avrei fatta .

Le critiche non hanno risparmiato nemmeno gli organizzatori della festa…

Guardi, questi ragazzi sono stati straordinari. Abbiamo collaborato, abbiamo sofferto e stretto i denti quando il questore ci ha elencato tutti i limiti, ma ci hanno creduto. Sono ragazzi che non hanno guadagnato niente, ma hanno voluto farsi conoscere ed hanno fatto una bella figura. Si può sempre migliorare e lo faremo alle prossime occasioni, ma ci tengo a sottolineare lo spirito di questi giovani che sono il nostro futuro. Un gruppo dell’Alto Vicentino che si è assunto delle responsabilità per realizzare un progetto di festa, che volevamo fortemente. Si parla sempre di incidenti stradali e di adolescenti che sono costretti ad andare fuori paese e che rischiano la vita mettendosi alla guida. Finalmente troviamo dei ragazzi capaci di organizzare eventi di alti livelli, sarebbe il caso di incoraggiarli e non di scoraggiarli sempre.

Cosa prevede per il futuro?

Certamente altre feste, spettacoli , concerti e iniziative che rendano attrattiva la nostra Thiene. L’ho promesso in campagna elettorale e ho intenzione di andare avanti. I cittadini devono capire che noi amministratori non abbiamo la bacchetta magica e dietro ogni iniziativa ci sono mesi di lavoro. Io e la collega Marina Maino abbiamo lavorato tantissimo e in lei ho trovato un’ottima partner, dotata di spirito pratico e voglia di fare per i nostri giovani. Lei è una donna, che sa dialogare con tutti e in modo pratico. Quando inizialmente volevamo coinvolgere i bar, è stata lei a farsi il giro dei locali per parlare con tutti. La sera di Capodanno il problema è che tutti dovevano adeguarsi alle norme che non ha scritto il comune di Thiene, ma che impongono a tutti di servire bevande esclusivamente in bicchieri di carta. C’è il divieto assoluto di usare il vetro. Qualcuno quindi, ha preferito rinunciare e qualche bar ha riferito di avere difficoltà di reperire personale disponibile per la notte di Capodanno.

 Ai soliti detrattori cosa dice?

 Che il mio carattere mite, che non mi fa perdere il controllo e che mi fa mantenere la calma anche quando certi ‘tromboni’ ti infastidiscono per le stonature non è sinonimo di stupidità. Sono il sindaco di Thiene e non mi posso perdere dietro ai pettegolezzi quando ci sono drammi seri, i servizi sociali pieni di casi di dolore e disagio. Ma lo so che qualcuno stava lì pronto ad aspettare che sbagliassi qualcosa, che ci fosse l’imprevisto e l’errore. E’ chiaro che può accadere: chi non fa non sbaglia, chi osa rischia. Ma tutto è filato liscio e sono orgoglioso di aver avuto il coraggio di fare quello che altri miei colleghi non si sono sentiti di fare. So che anche loro si sono beccati critiche feroci e questa è la dimostrazione che spesso ci sono persone che a prescindere dai contenuti di quanto sbraitano su facebook , devono attaccare a tutti i costi. Se la nostra Thiene la notte di Capodanno fosse stata deserta, apriti cielo. Immagino già le foto dei grilli parlanti che descrivevano una città morta.

S.M.

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