Non é bastata una corda di 300 metri per fare agganciare tutti i manifestanti che stamattina hanno voluto prendere parte alla protesta pacifica indetta da La Cordata. Sostenitori dell’iniziativa anche l’associazione Communitas di Pietro Veronese ,il sindacato Usb , La Destra e Rivoluzione civile. Presenza significativa quella dei sindaci dei piú grossi comuni dell’Alto Vicentino: Luigi Dalla Via, Gianni Casarotto e Pietro Menegozzo. Circa 500 in tutto le persone che non sono volute mancare e che sono arrivate a Schio anche da Thiene e dai comuni dell’hinterland dell’Alto Vicentino.

Il corteo , partito alle 9, 45 dal piazzale Summano (zona licei) ,ha raggiunto lo Skate Park dove era stato allestito un “palco”, sul quale Valter Orsi ,leader de La Cordata ha moderato la sfilza di interventi da parte dei vari partecipanti.”Siamo qui con una presenza cosí massiccia per tenere alta l’attenzione sull’ospedale di Santorso – ha detta Katia De Rigo, portavoce incaricata de La Cordata – erano i primi di ottobre quando abbiamo inoltrato i nostri dubbi su quello che attende l’Ullss 4, imbrigliata in un projet financing che rischia di mettere a repentaglio i nostri servizi. 
Nessuno ci ha mai risposto e noi non ci rassegnamo : la Regione deve rispondere ai nostri quesiti!’ Ha preso quindi la parola Luch Thibault di Usb, che ha ricordato alla platea tutti quei soldi spesi nel vecchio ospedale De Lellis al limite della dismissione. Lo ha definito un gravissimo spreco da parte della Regione Veneto. Parola anche ad Orietta Totti sempre di Usb che ha posto l’accento sui vari project esistenti in Veneto. ‘Realtà tutte in forte difficoltá economica’ – ha detto.
Pietro Veronese di Communitas ha ribadito i punti che sono poi, i cardini e l’origine della sua associazione, che da anni ormai, fa informazione e si batte per la trasparenza di un project financing che l’organizzazione vuole vedere. ‘Ora dicono che la storia dei parcheggi è stata risolta – ha detto Veronese – ma apriamo gli occhi, chi ce li mette i soldi per concludere la trattativa con Summano Sanità? Sempre la Ulss 4. Questi soldi serviranno a non pagare il parcheggio, ma verranno negati ai servizi perchè da qualche parte si dovranno prendere’.

Il sindaco Dalla Via è salito sul palco e rivolgendosi alla folla presente ha ribadito l’urgenza di quei cosiddetti servizi di comunità, che non possono non affiancare un ospedale ‘per acuti’, che è stato messo in piedi con la promessa di essere supportato da altri servizi necessari. Perchè è vero che oggi, l’ospedale è in grado di dimettere un paziente nel giro di tre giorni mentre per quello stesso caso un tempo ne servivano 7 o 10, ma c’è una fase di transizione tra la degenza in ospedale e il rientro a casa. Mettiamo il caso di un anziano non autosufficiente, che non sarà in grado di ‘curarsi’ da solo dopo le dimissioni. Chi si occuperà di lui? Ecco perchè, secondo il primo cittadino scledense è necessario che l’Ulss4 provveda a quei servizi non meno importanti di quelli tipicamente ospedalieri. Le promesse iniziali erano che il De Lellis servisse a questo, ma ora?

Valter Orsi ha concluso facendo un appello ai cittadini:’ Vogliamo trasparenza e garanzia di servizi sul territorio. Invitiamo tutti alla mobilitazione, trovando il coraggio di togliersi le casacche di partito. Questa battaglia se non la portiamo avanti noi come comunità, nessuno lo farà al posto nostro’.
“Noi siamo sempre stati dalla parte dei cittadini, ha ragione chi dice che ci deve essere una lotta trasversale per fare chiarezza sul progetto di finanza, perché va rimesso in discussione!   – ha dichiarato Giuliano Ezzelini Storti, di Rivoluzione Civile – Questa non è una promessa elettorale, è la nostra lotta da sempre, per questo un ringraziamento va a coloro che  hanno organizzato la manifestazione”.

‘L’ospedale è un bene collettivo che tutti noi dobbiamo proteggere – ha spiegato Gioia Rossi, che stamattina aveva con sè tutta la sua voglia di partecipare – è un bene collettivo che abbiamo il dovere di proteggere perchè prima o poi, tutti ne avremo bisogno’.
Katia De Rigo ha quindi concluso con una frase che ha strappato l’applauso generale:’ Noi come Cordata abbiamo intrapreso un cammino e non abbiamo intenzione di fermarci davanti alla promessa del giorno’.

di redazione Thiene on line

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