“Il nostro obiettivo è un paese sereno e sicuro dal quale i giovani non fuggono”. Matteo Salvini ha galvanizzato i circa mille presenti con parole rassicuranti, che per la Lega del leader e dei suoi esponenti candidati sindaco sono la garanzia di un futuro migliore.

“I sindaci sono gli eroi del nostro paese – ha sottolineato il leader del Carroccio, vice premier e ministro dell’Interno, accorso a Schio per supportare la candidatura di Ilenia Tisato e di altri leghisti che corrono alla poltrona di primo cittadini in altri comuni limitrofi – Servono sindaci concreti, che parlino poco e realizzino molto, per dare le risposte che servono nei territori da loro amministrati”.

I problemi a cui si riferiva Salvini toccano diversi argomenti.

“Si deve dare aiuto ai commercianti che soffrono per colpa delle tasse troppo elevate – ha continuato Salvini, che ha scagliato frecciatine al vetriolo contro i ‘market’ gestiti da stranieri – Prima devono venire gli italiani su tutto”.

Alle contestazioni messe in atto da circa trecento presenti relegati sul fondo di piazza Statuto e bloccati da decine di celerini oltre da una pesante transenna, il leader leghista ha gridato: “Siamo contro i centri sociali, il loro non è il modello di Italia che vogliamo. Le cooperative hanno mangiato tanto sull’immigrazione clandestina, ci stavano portando la guerra in casa e hanno messo in atto una politica per importare schiavi, per avere nuovi iscritti ai sindacati e per ottenere i voti che gli italiani non danno più. In Italia si entra con il permesso”.

Ma è stata la sua platea, formata da sostenitori ‘infuocati’ che gridavano “vai Capitano!”, quella che gli ha dato la grande soddisfazione, quella che a detta di tutti gli altri leghisti presenti non erano riusciti a dare altri comuni.

A loro Salvini ha dedicato i suoi propositi: “Lo scopo delle prossime elezioni, nei comuni e in Europa, è di garantire politiche sul lavoro, imporre il rispetto, lottare per garantire i diritti ai cittadini, far rifiorire la speranza e restituire ai nostri giovani la fiducia. L’autonomia si farà. Ora dobbiamo impegnarci per cambiare la storia dell’Europa, altrimenti lasceremo ai nostri figli un futuro di precarietà e disoccupazione”.

Non è mancato poi il riferimento ai tantissimi vicentini truffati dal crac delle popolari venete: “Abbiamo stanziato 1 miliardo e mezzo per restituire i soldi a chi li ha persi e siamo in attesa dell’ok dall’Europa”.

Sul palco, insieme a Salvini, si sono schierati il ministro alle Autonomie Regionali Erika Stefani, l’europarlamentare Mara Bizzotto, il presidente del consiglio Roberto Ciambetti, i consiglieri regionali Maurizio Colman e Luciano Sandonà e i candidati sindaco del Carroccio dei comuni dell’Alto Vicentino Cristiano Sandonà (Caltrano), Carlo Lironi (Lugo), Antonio Balasso (Zanè), Luca Carollo (Piovene), Daniele Basso (San Vito di Leguzzano), Emanuele Boscoscuro (Torrebelvicino) e Franco Bertagnoli (Tonezza del Cimone). Ognuno ha preso la parola per ribadire i concetti leghisti, che hanno promesso di applicare nei territori da loro amministrati in caso di vittoria tenendo un “filo diretto” con Regione e Governo.

“Mi sento forte e sostenuta – ha commentato Ilenia Tisato prima di cedere la parola alle istituzioni che l’hanno affiancata – Abbiamo avuto qualche difficoltà all’inizio della mia candidatura, ma ci siamo rafforzati e stiamo costruendo relazioni per risollevare Schio”.

A.B.

qui sotto alcune foto della contestazione

 

 

 

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