Nel giorno in cui viene approvata la legge sulla revisione dei project financing, i sindacati scendono in pista per richiamare l’attenzione sul contratto che ha dato origine all’ospedale Alto Vicentino, che continua a ‘perdere pezzi’, indignando l’intera comunità.

‘La Direttrice Carraro continui a decantare i meriti “del progetto di finanza” per la costruzione dell’Ospedale di Santorso, quando l’Azienda Ulss 4 sta pagando un canone (indicizzato di 24 anni + di 8 anni per le attrezzature sanitarie) ad un raggruppamento di imprese la “Summano Sanità spa” la cui capofila è l’Azienda Mantovani spa e lo studio di progettazione Altieri spa noti anche per le tristi vicende giudiziarie’. All’attacco, Giancarlo Puggioni, segretario generale della Fp Cgil di Vicenza, che rincara la dose continuando : “Al di là delle cifre che ognuno può usare a piacimento, ma sono le delibere regionali che le attestano  e la dg dovrebbe saperlo, il canone iniziale era di euro 30.472.733 annui ed i rischi che gravano sul Concessionario sono di progettazione, costruzione opere, gestione, manutenzione, di domanda per i servizi commerciali e rischio finanziario. Certo che l’azienda privata qualche rischio se lo accolla:  le lastre che si rompono, l’impianto di aria condizionata che si guasta, le tubature degli impianti idrici che allagano gli edifici,  e la direttrice omette di dire che si tratta di un disagio che questi incidenti producono agli utenti ed ai lavoratori e che l’ Azienda privata ha una rendita garantita per 24 anni + 8. Insomma:  significa che l’azienda guadagna e il pubblico paga”.

‘Allora la Regione non ha voluto costruire il nuovo ospedale ricorrendo al mutuo per scelta precisa di Galan & Co, scelta che nulla aveva a che vedere con i limiti dei patti di stabilità – racconta Puggioni – Dopo le proteste dei lavoratori e dei cittadini, la Regione si è dovuta accollare parte del canone ed ora l’Ulss si fa carico anche del costo dei parcheggi dopo le proteste degli utenti’.

OspedaleIl Project che rimane segreto

‘La Direttrice Carraro omette di dire quanto pesa veramente sui cittadini il progetto di finanza, in termini di ridotta assistenza e mancata attivazione di servizi perché si devono pagare i canoni e l’iva che l’Azienda Sanitaria non può detrarre – conclude il sindacalista, che affonda il colpo –  Perfino l’allora presidente della V Commissione Regionale Sanità, Leonardo Padrin aveva giudicato “clausole capestro” quelle dei progetti di finanza in sanità, e la stessa Corte dei Conti ne ha dichiarato la negatività e sta indagando sul danno erariale.

Ci piacerebbe che la Direttrice Carraro la dicesse tutta la verità e non continuasse a dare meriti al progetto di finanza che in sanità (ma non solo) sta creando solo problemi e dissesti nell’assistenza sanitaria e nel bilancio regionale.

Come pensa Zaia e la sua Giunta di affrontare l’emorragia economica dalle casse delle aziende sanitarie venete se non si interviene ?

Perchè ora, che il Consiglio Regionale ha deciso finalmente di discutere della legge che dovrebbe limitare e rivedere l’utilizzo del Project Financing, dopo anni di inchieste, disservizi e denunce, non è chiaro ed esplicito il riguardo anche al progetto di finanza in Sanità? “

 

 

 

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