Sono stato trattato come un delinquente. Volevo solo entrare con il mio gruppo per fare delle domande al Governatore’. A Valter Orsi oggi, è stato vietato l’accesso all’ospedale di Santorso e non ha potuto partecipare alla cerimonia di inaugurazione. ‘Non appena ho fatto il tentativo – spiega Orsi – sono stato circondato dai carabinieri come fossi un kamikaze pronto a farsi esplodere in ospedale. Eravamo in tre, volevamo solo chiedere delle informazioni tecniche in qualità di liberi cittadini. Ci è stato impedito’.

Valter Orsi e la sua Cordata sono rimasti fuori a manifestare sotto la pioggia. Lo hanno fatto con i toni pacati e ironici (c’era anche la Pittima),che hanno sempre contraddistinto le azioni del gruppo che da mesi tiene alta l’attenzione sul nuovo ospedale di Santorso.
‘Zaia dice che la gente è soddisfatta delle prestazioni mediche che riceve qui a Santorso – spiega Laura Agosti, portavoce de La Cordata – a noi non risulta e stamani, abbiamo ricevuto il sostegno di quelle persone comuni, che ci dichiarano solidarietà, ma soprattutto che ci confidano apprezzamento per il lavoro che stiamo facendo per un bene collettivo che va salvaguardato’.
Orsi è rimasto per ore con il suo gruppo ad esporre i suoi cartelli in cui si chiede chiarezza su un project financing, ora in mano ai sindaci, che chissà cosa ne faranno.
Una cosa è certa, sembrano tutti allineati nell’osannare le doti di un ospedale sul quale, improvvisamente, sembrano tutti d’accordo. E guai a lamentarsi. Rischi di beccarti l’accusa di ‘cialtrone’.

di redazione Thiene on line

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia