Se lo sono liquidato con un comunicato stampa in cui parlavano di stima e riconoscenza verso il Comandante Giovanni Scarpellini, dopo che per quasi sei mesi si sono tappati le orecchie alle sue richieste di ascolto. Nonostante una loro delibera, del novembre del 2022, parlasse chiaro: al Consorzio di Polizia Locale Nevi serviva un riassetto transitorio, col fine di incaricare quella figura da dirigente che mancava. Eppure ieri, in seno ad una assemblea che riuniva tutti i sindaci del Consorzio, sono arrivati ad una conclusione che la dice tutta sulla mancanza di leadership di una politica, alla fine perdente, che si è lasciata soffiare una figura importante per tutto il territorio dell’hinterland thienese.
Alla fine ha prevalso l’apparire. Un ‘volemose bene’ che inganna il popolino, ma non convince gli addetti ai lavori. I sindaci del Consorzio NeVi accettano quindi le dimissioni di Giovanni Scarpellini, il cui contratto scadrà a fine anno e che sperano di salvarsi la faccia ‘rivolgendosi ad altri Comandi di Polizia Locale’. A questi primi cittadini non importa di perdere un Comandante fondatore di un Consorzio che loro stessi avrebbero dovuto difendere con i denti e con le unghie. Nulla di tutto ciò è stato fatto, cosa ancor più grave nulla è stato detto per impedire che si arrivasse ad un epilogo così drammatico. In questi giorni di telefoni incandescenti, oltre a pettegolezzi che lasciano sempre il tempo che trovano, la politica locale è stata inetta. Incapace di prendere una posizione e di dibattere, almeno per facciata. Tante telefonate di solidarietà e stima ipocrita ad un Comandante che si è speso, a qualsiasi ora della giornata, che non si sono mai tramutate in un’azione minima. Il problema più grande, per qualche sindaco che aveva promesso di fare guerra per Scarpellini, è stato dirottare l’attenzione sul contezioso, vecchio di un anno, del procedimento della Corte dei Conti pur di non parlare di quegli 800mila euro che il Comune di Thiene aveva messo in bilancio e che ‘pretendeva’ dal Consorzio Nevi in grave carenza di organico. Argomento che non doveva interessare l’assemblea consortile ma che avrebbe dovuto coinvolgere solo il Comune di Thiene col Comandante Scarpellini, veri protagonisti di questa brutta pagina di politica. Ma l’ansia di qualche sindaco di paese è stata quella di non apparire come “quelli che fanno cassa” anzichè difendere una figura che ha lasciato il segno per il suo modo di lavorare oltre quanto gli competeva. Per quel senso di appartenenza al territorio, che lascia traccia più di qualche primo cittadino, che è ossessionato dall’immagine . E non stiamo parlando del sindaco di Thiene., ma anche di chi ha provocato una perdita di tempo, rassicurando chi chiedeva del caso e nonostante il suo ruolo apicale nulla ha fatto, se non tante chiacchiere.
Possibile che, tra le decine di sindaci dei comuni serviti, nemmeno uno abbia espresso una voce fuori dal coro, dimostrando un minimo di coraggio e di personalità politica? Immobili e senza spessore non hanno sollevato nemmeno un granello di polvere, anche solo per fare sapere che esistono. “Prendiamo atto delle dimissioni, ci rivolgeremo ad altri Comandi di Polizia”… e così pensano di ingannare una comunità, che anche se non parla apertamente, ha compreso molto. E poi, non fingiamo stupore se la gente si schifa di andare a votare.
Natalia Bandiera
Paola Viero
Maurizio Dal Santo