Maura Fontana, consigliere comunale, lascia il gruppo ‘Noi cittadini con Valter Orsi’ ma rimane in consiglio.

Una decisione che definisce “sofferta”, sostiene Maura Fontana, che è riconducibile a diversità di vedute sull’utilizzo dei social network.

Secondo la consigliera, a far traboccare il vaso e a farla sentire sotto attacco, in particolar modo da 4 consiglieri (due donne e due uomini), un misto di maschilismo e servilismo che regnerebbero all’interno del gruppo.

Per spiegare la sua decisione Maura Fontana ha dichiarato: “Sono passati ormai due mesi dal fatto che ha determinato la mia decisione attuale. Ho sofferto e pensato a lungo prima di arrivare a decidere di allontanarmi dal gruppo Noi Cittadini con Valter Orsi, perché non mi ritrovo più in quelli che credevo ideali condivisi. Per me la politica è anche una questione di etica, rispetto e umanità. Non posso più accettare di condividere un pensiero comune con persone con cui non condivido questi valori minimi di convivenza. Tante cose mi hanno delusa nelle modalità unidirezionali, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso risale al 9 febbraio 2021 quando con il Gruppo di Maggioranza si decide, dopo una serie di incomprensioni, un confronto sulle modalità più consone nell’uso dei social network. Da subito emerge chiaramente che non è un confronto, ma un attacco concordato capeggiato da quattro Consiglieri, due uomini e due donne, nei miei confronti. Gli altri presenti tacciono. I quattro Consiglieri hanno deciso di linciare verbalmente la sottoscritta con violenza, aggressività e rabbia. E’ una vera e propria esecuzione, con plotone e spettatori muti, che è come se si voltassero dall’altra parte facendo finta di nulla. Il primo a parlare mi urla letteralmente in faccia, paonazzo, con impeto inaudito: “La gò a morte con ti, Maura e registra pure, non me interessa un càsso, son fasìsta e la gò a morte con tì…”. Sono basita. Il secondo, rincalza con rabbia. Il suo livore nei miei confronti nasce dalla convinzione che io non lo abbia sufficientemente appoggiato in campagna elettorale, perché a suo dire, avrebbe dovuto ottenere più voti e comunque più di me. Sono in controtendenza rispetto a lui che minimizza e schernisce le norme di contenimento del Covid19, diversamente da me. Una Consigliera mi accusa di entrare nel profilo Facebook di mio marito per criticarla sotto mentite spoglie. Secondo lei, infatti, il commento di mio marito che si complimentava nel post di una comune amica di aver adottato un cane abbandonato, era invece una critica indiretta a lei che ha invece acquistato i suoi cani. Inverosimile e pazzesca elucubrazione! Parte alla carica anche un’altra Consigliera, che con l’indice puntato, mi accusa di un fatto risalente a più di due anni prima, quando in occasione di una cena con noi Consiglieri, la Giunta ed i sostenitori della nostra lista, organizzata in un locale, al secondo piano senza ascensore mi sono lamentata del grande disagio. Notevole per un Gruppo che si vanta di volere una città inclusiva e dimostra di non avere alcuna sensibilità! Vengo accusata anche delle amicizie su Facebook, perché “dannose alla nostra Lista Civica”. Mi sembra una scusa inverosimile, come tutte le altre prodotte finora. Le mie amicizie sul network sono di origini diverse, spaziano da destra a sinistra, democraticamente poiché mi occupo di Arte, Cultura, Disabilità, Donazione, Trapianto, Accessibilità, Adozioni, Volontariato. Capisco che hanno bisogno di pretesti per concedersi il diritto di aggredirmi. Ma addirittura questo? Vengo accusata di fare la vittima -non è nella mia indole- e di voler insegnare agli altri come vivere, perché promuovo la resilienza come valore salvifico. Vengo inoltre accusata di un attacco al Vicesindaco solo perché nella foto di gruppo -era marzo 2020- pubblicata su Facebook da una cittadina, ho commentato “Bella iniziativa. Stride un po’ la mancanza di mascherine in pieno lockdown.”, senza accorgermi che nella foto ci fosse anche il Vicesindaco. Sarebbe questo l’attacco? Sembrano piuttosto isterie da bordaglia. Solo per una foto ho subito un processo collettivo di inaudita violenza verbale. Le motivazioni non possono essere queste, sono sicuramente altre. Il confronto, che tale non è, si è rivelato unidirezionale fatto di attacchi violenti, insulti e urla ingiustificate. Solo due Consiglieri, dopo un paio di giorni mi hanno contattata: non sono riusciti a nascondere il loro disagio e la loro disapprovazione per il modo in cui sono stata trattata. Altri quattro Consiglieri, solo a distanza di settimane, mi hanno manifestato il loro disappunto e la condanna per l’accaduto. I restanti non si sono mai esposti in merito. Perché mi hanno fatto questo? Credo che l’analisi dei social sia un pretesto. Semplicemente non accettano che io esprima liberamente le mie idee e la mia visione del mondo. Ingenuamente ho creduto alla retorica della lista civica, trasversale ad ogni partito. La mia libertà di pensiero, diritto fondamentale e indice di democrazia, non è stata accettata, ma violata e calpestata, ripetutamente nel tempo, in maniera più o meno grave. Fino all’apologia finale. Senza false ipocrisie, credo che il grosso divario culturale alla fine si sia rivelato frustrante da entrambe le parti. Per questo non posso più far parte di un gruppo al quale avevo creduto e che si è dimostrato diverso da ciò che mostrava di essere. Perché dietro l’apologia della lista civica si nasconde una realtà diversa. Questo non è un modello di democrazia, non è politica virtuosa per una città di 40mila abitanti, che merita di più. Avere idee personali probabilmente non è concesso, decido perciò di lasciare la Lista Civica Noi Cittadini con Valter Orsi, perché non riconosco più in essa i valori etici, la democrazia ed il rispetto per cui mi ero affiancata con tanto entusiasmo. Ideali profanati e delusi che mi hanno allontanata dal Gruppo. Rimarrò comunque in Consiglio, definendo se in Gruppo Coalizzato o Misto per portare a termine il mio impegno amministrativo per Schio, collaborare con questa Giunta e non tradire la fiducia di chi mi ha eletta”.

Nessuna replica per ora dal sindaco Valter Orsi o dal gruppo.

di Redazione Altovicentinonline

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