“Salviamo il centro di salute mentale di Schio”. Con un’interrogazione a risposta orale indirizzata al sindaco Valter Orsi e al consiglio comunale scledense, Carlo Cunegato e Giorgio De Zen, consiglieri di Coalizione Civica, puntano i fari su un servizio sanitario fondamentale per il quale è data per certa la chiusura a luglio in vista dell’accorpamento con Thiene.

Un accorpamento che suona come una minaccia per i malati scledensi e i loro famigliari, che si vedranno costretti a spostarsi  a loro spese per usufruire del servizio sanitario.

“L’amministrazione comunale faccia qualcosa perché la chiusura del centro di salute mentale è inaccettabile per il nostro territorio”, hanno invocato i consiglieri. Ancora una volta la falce si abbatte sulla fascia più debole della società e ancora una volta il comparto sanitario dell’Alto Vicentino si trova a pagare il conto di una riforma sanitaria che sembra tagliare senza sosta malgrado i vertici regionali continuino a ribadire che “i soldi ci sono”.

Nonostante i suoi 30 anni di attività e con circa 1.500 visite l’anno, il centro di salute di Schio rischia di chiudere i battenti perché la

discussione in materia di Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) e la distribuzione delle competenze sanitarie nel territorio ha privilegiato Malo e Thiene.

“Schio sta perdendo molti servizi sanitari fondamentali – hanno sottolineato Cunegato e De Zen – Il centro di salute mentale di Schio ha sempre dato risposta a persone con problemi psichiatrici anche molto gravi. Visite di routine, di prima indicazione, un supporto indispensabile nel territorio per molti pazienti in gravi difficoltà sia di salute che, spesso, economiche. Secondo la normativa nazionale e regionale, la presa in carico delle persone con malattia mentale e delle loro famiglie è effettuata dal Dipartimento di Salute mentale. Le sue principali articolazioni sono il servizio ospedaliero di Diagnosi e cura ed i Centri di Salute mentale che si occupano dell’assistenza territoriale, coordinando anche la rete delle strutture convenzionate. Poiché la maggior parte del lungo percorso di cura e riabilitazione della persona con malattia mentale viene effettuato mantenendola nel proprio contesto di vita, si coglie subito l’importanza dell’attività del Centro di Salute Mentale. Esso è il centro di coordinamento degli interventi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. Svolge funzioni di ascolto, accoglienza e valutazione in situazioni di disagio psichico, progetta e attua programmi personalizzati di cura con interventi ambulatoriali, domiciliari, semiresidenziali (Centro Diurno) e residenziali (Comunità). Collabora con altri servizi territoriali per l’inserimento sociale, abitativo, lavorativo – hanno continuato i consiglieri – Ci è giunta la notizia che il centro di salute mentale di Schio chiuderà a luglio e che, dopo l’ennesima incorporazione, il servizio resterà aperto solo a Thiene. Una scelta di una gravità assoluta che finisce per penalizzare proprio le persone più deboli del territorio. Da molto tempo il Centro di Salute mentale di Schio, ma anche quello di Thiene, sono in sofferenza per l’esiguità del personale. Tuttavia non è con l’accorpamento con Thiene che le risorse possono aumentare e l’assistenza migliorare. Anzi, nel periodo estivo, quando spesso si accentuano i disturbi, si induce ai pazienti l’ulteriore disagio dello spostamento a Thiene. Senza tener conto che per tanti di loro, che vivono con minime risorse economiche, anche solo l’acquisto di un biglietto del treno o dell’autobus è un problema. Sarebbe l’ennesima beffa per il nostro territorio, contro la quale esprimiamo la nostra più assoluta contrarietà – hanno concluso Cunegato e De Zen – Chiediamo un repentino intervento della nostra amministrazione comunale per evitare di perdere questo indispensabile servizio”.

A.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia