Dopo Thiene e Marano Vicentino, anche Schio potrebbe diventare un ‘Comune non ostile’.

Spetterà al consiglio comunale votare la mozione presentata da Pd locale, che chiede di mettere nero su bianco l’intenzione di usare un linguaggio non violento e di educare alla comunicazione corretta sia nella vita reale che nel mondo virtuale.

A convincere Giulia Andrian ed il suo partito a far intervenire sulla questione l’intero consiglio comunale, il volantino appeso a Torrebelvicino nel quale si incitava ad odio razziale, omofobia, razzismo e addirittura alla riapertura dei forni crematori.

“La sollecitazione al Sindaco e all’amministrazione è semplice – ha spiegato Giulia Andrian, ideatrice della mozione – Aderire al manifesto della comunicazione non ostile, una carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare il comportamento di chi sta in rete, con gli obiettivi di comunicare online ridefinendo lo stile con cui si sta sul web e responsabilizzando gli utenti a scegliere con cura le parole. Alla base sta il presupposto che soprattutto i social network, pur essendo luoghi virtuali, non siano un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali. Il manifesto è stato stilato dall’associazione Parole Ostili, che ha elaborato un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole: è il frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati del web. L’associazione, attiva da qualche anno, ha declinato il manifesto anche nell’ambito dello sport e della politica e promuove numerose iniziative in collaborazione con il ministero dell’Istruzione nelle scuole e nelle Università. Il presidente dell’Anci ha sollecitato tutti i suoi Comuni aderenti a condividere il Manifesto e numerose amministrazioni hanno già risposto positivamente. Ci auguriamo che la nostra mozione venga accolta. Il Partito Democratico chiede all’amministrazione di impegnarsi a dare attuazione al manifesto in tutte le attività e in tutti i canali di comunicazione, non solo online ma anche off line e a divulgarne il contenuto sul territorio, consapevole della necessità di riportare ad un uso corretto del significato delle parole per lo sviluppo di una comunità educante”.

di Redazione Altovicentinonline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia