Un patto tra 6 Comuni e una Comunità Montana, per garantire alla Val Leogra e ai cittadini più qualità nei servizi, più capacità progettuale, più competitività.

Sono questi in sintesi gli obiettivi che indirizzano il cammino per lo svolgimento in forma associata dei servizi comunali fondamentali intrapreso da 6 Comuni della Val Leogra e dalla Comunità Montana Leogra Timonchio.

Il testo condiviso e approvato in questi mesi dai consigli comunali verrà ufficializzato questa mattina, dai primi cittadini di Schio (Luigi Dalla Via), Santorso (Pietro Menegozzo), San Vito di Leguzzano (Antonio Dalle Rive), Torrebelvicino (Giorgio Calli), Valli del Pasubio (Armando Cunegato) e Monte di Malo (Costante Pretto) assieme al presidente della Comunità Montana Leogra Timonchio (Corrado Filippi Farmar). I primi servizi , oltre all’ufficio paghe già  condiviso da tempo, sono l’anagrafe, il sociale, l’ufficio legale e il servizio appalti. Fermi restando sportelli e servizi nei 6 Comuni, l’obiettivo è di creare uffici unici con dirigenti unici e sistemi di gestione e modalità operative condivise. Un modo per razionalizzare le risorse estremamente intelligente ed economico in un momento di crisi come quello attuale.
I sindaci  hanno sottolineato a una sola voce l’importanza di un percorso che nasce per progettare assieme il futuro. Un percorso che è coerente e anticipa gli indirizzi statali e regionali, ma che si inserisce nel solco di una stretta collaborazione e di una tradizione di integrazione da sempre viva nella Val Leogra. In questo senso sono stati citati gli esempi della Comunità Montana, del turismo e delle politiche giovanili ed è stata sottolineata la disponibilità all’apertura ad altri enti del territorio. Senza rinunciare alle specificità dei territori e alle identità delle popolazioni e mantenendo l’autonomia politica e amministrativa di ciascuno, i sei Comuni, anche sulla base della positiva collaborazione maturata nell’ambito della Comunità Montana Leogra Timonchio, hanno per questo da tempo avviato un percorso di analisi e di studio per la condivisione di funzioni e di servizi da rendere ai propri cittadini, finalizzato al perseguimento di più elevati livelli qualitativi di prestazione, ma anche per conseguire progressive economie di scala.
Il cammino intrapreso anticipa così di fatto e intende guidare l’attuazione della legge regionale in materia di obbligatorietà della gestione associata delle funzioni fondamentali comunali. Estendendola: se infatti l’accorpamento è previsto per i Comuni sotto i 3.000 abitanti, il patto verso cui ci si è incamminati coinvolge 6 Comuni per un bacino di 65 mila abitanti. Ai quali, attraverso la gestione associata, si intende garantire i servizi pubblici indispensabili in modo efficiente ed efficace e adeguati ai bisogni del territorio. In questo senso le iniziative di sviluppo integrato del territorio capaci di individuare ambiti istituzionali nuovi e più allargati risultano ancor più strategiche in un contesto di crescente difficoltà finanziaria per il sistema delle autonomie locali, caratterizzato da una sempre minor disponibilità di risorse e di vincoli stringenti per il loro impiego.

di Redazione Thiene on line

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