Ambiente, stop al consumo del suolo a Schio, sociale, cultura, lavoro, politiche giovanili e nuove forme di partecipazione. Coalizione Civica Schio si presenta con numerosi obiettivi agli elettori che saranno chiamati alle urne la prossima primavera per votare il sindaco della città.

Una coalizione nata ufficialmente lo scorso novembre su imput di Carlo Cunegato, consigliere di minoranza e leader di TesSiamo Schio, che ha deciso di continuare il suo percorso politico e puntare su persone che provengono da ambiti diversi, disposti a mettere a disposizione le loro esperienze per formare un amalgama compatto.

“Abbiamo presentato un manifesto di valori che è stato firmato da più di 200 scledensi – ha spiegato Cunegato alla presentazione – Ora abbiamo anche una cinquantina di attivisti che hanno creato una comunità coesa. Stiamo immaginando la Schio del futuro, ci presenteremo alle prossime elezioni con una proposta di città alternativa”.

‘Democrazia profonda’ (deep democracy) come unica soluzione, anche quando le decisioni potrebbero richiedere un po’ più di tempo per essere elaborate. Ma sempre in netto contrasto con una deriva autoritaria, che invece prevede soluzioni immediate e minore confronto.

“Le persone oggi partecipano solo se sentono di contare qualcosa – spiegano da Coalizione Civica – Viviamo in un’epoca di grande cambiamento. Gramsci aveva parlato di interregno, un momento in cui il vecchio mondo è finito e il nuovo mondo non c’è ancora. Il vecchio paradigma non funziona più, il nuovo stenta a nascere. Non stupisce, di conseguenza, che la tonalità emotiva dominante sia la sfiducia, che trionfi un senso pesante di smarrimento, come se non ci fossero più spalle a cui aggrapparsi, maniglie a cui appigliarsi. La politica, che è vita, non può essere immune a questi travolgimenti epocali. I vecchi partiti novecenteschi si stanno sgretolando. Le persone si ritirano nel privato, nessuno si iscrive più ai partiti e anche quella espressione di democrazia minima o minimale che è il voto è potentemente in crisi. Nella nostra Schio al ballottaggio del 2014 ha votato meno del 50% degli aventi diritto. Lo scopo di Coalizione Civica per Schio è proprio pensare a nuove forme di partecipazione, visto che le vecchie non funzionano più. Siamo un gruppo molto eterogeneo, con molti giovani e persone di tutte le età e professioni: studenti, operai, professionisti, manager, medici, operatori del sociale, pensionati, piccoli imprenditori”.

Legalità e tutela del lavoro sono punti fermi per Coalizione Civica Schio, con un occhio molto attento all’ambiente.

Legalità e sicurezza

“Coalizione Civica è per la legalità senza se e senza ma – spiega Cunegato – Coalizione non fa riferimento ai centri sociali, ma accoglie anche quanto questi possano mettere in campo per migliorare la situazione che è venuta a crearsi in questi anni e alla quale Schio non è mai stata abituata. Non è continuando a semplificare che si risolvono i problemi. Chiudere prima le poche attività del centro non serve a nulla se non a spopolare il centro esponendolo maggiormente alla gang. Una città viva è una città che non lascia spazio a chi delinque. Ben vengano i controlli notturni, noi vogliamo una Schio sicura come un tempo ma siamo certi che bisogna contrastare l’attuale desertificazione del centro perché torni a esserlo. Attraverso gli spazi di associazione e facendo in modo che i cittadini si sentano parte di quegli spazi. Sicura è una città che si cura.

Stop al consumo del suolo

“Coalizione Civica dice ‘stop’ al consumo del suolo a Schio – spiega Cunegato – Dopo l’ennesimo appello di questi giorni della Commissione Ambiente dell’ONU per la lotta ai cambiamenti climatici, Coalizione Civica per Schio disapprova con fermezza la decisione della giunta Orsi che avrebbe fatto ricorso contro il parere della Regione Veneto (spendendo, tra l’altro, per il provvedimento 4.506 euro di soldi pubblici per l’avvocato Ferretto) dopo che quest’ultima ha ricalcolato, su nuovi parametri AS0, la quantità di suolo consumabile a Schio per i prossimi anni, riducendola da 83 a 14 ettari, in seguito alla delibera della Legge regionale n.14 del 06.06.2017 ‘Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo’ e successive modifiche della legge reg. del 23 aprile 2004 n.11, stabilendo, con essa, ‘il contenimento, la riqualificazione, la rigenerazione ed il miglioramento della qualità insediativa nel Veneto’. Nel cammino verso lo ‘zero’ a cui si dovrà arrivare nel 2050, la Regione Veneto rifà i conti e cambia le indicazioni per decine di Comuni. Come noto, aveva infatti destato polemiche la prima versione della delibera con cui la giunta Zaia, dopo aver ricevuto i dati da ogni sindaco, aveva ipotizzato una spartizione di ettari ancora utilizzabili per ogni Comune, con un risultato che aveva assegnato quote estremamente diverse da Comune a Comune. In seguito la svolta: “La Giunta regionale – annuncia una nota – ha definitivamente approvato il provvedimento che definisce la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale, la sua ripartizione per Aso-Ambiti sovracomunali omogenei e la conseguente assegnazione ad ogni singolo Comune”, per attuare la legge sul ‘consumo zero’ entro il 2050 come richiesto dalla UE e avviare “un nuovo approccio culturale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica nel Veneto”. La novità è che col nuovo provvedimento “sono state recepite le indicazioni formulate dalla seconda commissione consiliare completando così, a seguito di ulteriori approfondimenti, la ripartizione effettuata con specifiche determinazioni e procedure applicative”. La commissione aveva chiesto in particolare alla Regione di verificare i dati che i singoli comuni avevano fornito sull’attuale percentuale di terreno sfruttato, per capire come mai ci fossero alla fine assegnazioni così diseguali dall’uno all’altro – continuano da Coalizione Civica – I tecnici della Regione quindi hanno individuato ben 57 Comuni (più di uno su dieci) in cui il dato di discostava in modo enorme rispetto al dato medio dell’ambito Aso a cui appartenevano. È stato loro chiesto di riverificare i dati ma intanto l’assegnazione è cambiata: a questi 57 Comuni è stata data la quantità media di ettari del loro Aso di appartenenza in attesa di rifare i calcoli. Ed è una rivoluzione sia per le città capoluogo, (perché, ad esempio, Vicenza passerebbe da 48 a 15) e del vicentino: cambiano le indicazioni per Bassano (da 63 a 13 ettari), Arzignano (da 37 a 14) e Schio che, in base ai nuovi parametri è stata ridimensionata la quantità di ettari di ulteriore consumo di suolo da 83 a 14. L’amministrazione scledense si lamenterebbe di “un’impropria applicazione dei parametri regionali che potrebbe pregiudicare un efficace perseguimento delle scelte di pianificazione territoriale scledense, minando così lo sviluppo del territorio”. Noi di Coalizione Civica riteniamo che le scelte di pianificazione del nostro Comune abbiano anche fin troppo consumato e cementificato il territorio scledense (vedi la zona dei supermercati, il disastro della perequazione di via Pista dei Veneti e altro) arrivando ad un consumo che sfiora il 40% sul territorio globale (ad esclusione delle zone montane e pedemontane come il comprensorio del Novegno o il Tretto), e che sia arrivato finalmente il momento di ri-qualificare ed eventualmente valorizzare l’esistente (e la legge regionale lo consente dando finanziamenti e risorse ai comuni e cittadini che lo richiedano), senza consumare altri ettari di terreno per perseguire un concetto di sviluppo che è dichiaratamente in-sostenibile ed anacronistico. Coalizione Civica per Schio rivendica politiche ambientali sostenibili perché riteniamo fermamente che il nostro ambiente sia la nostra casa – concludono Cunegato e Coalizione Civica – e, come tale, debba necessariamente accogliere e far star al meglio tutti suoi cittadini, sottendendo dunque implicitamente l’idea di comunità inclusiva che vorremo lasciare alle generazioni future. Riteniamo inoltre che la preservazione dell’ambiente è, e debba restare, paradigma necessario di giustizia sociale perché l’ambiente e le risorse sono patrimonio di tutti, non di qualcuno a scapito di altri”.

A.B.

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