E’ un Partito Democratico di Schio più vivo che mai, assolutamente convinto di poter giocare una partita da protagonista quello che si è presentato in conferenza stampa questo venerdì mattina nella sua sede cittadina.
Il tema che ancora una volta lo vede impegnato, è quello del trasporto pubblico con particolare riferimento a quella stazione ferroviaria che tutta la compagine Dem vorrebbe veder riqualificata e rilanciata a nuova vita.
Già nell’incontro pubblico avvenuto qualche settimana fa, i democratici scledensi erano riusciti a strappare la promessa di supporto e di attenzione per la questione viaria proprio all’ex Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, che non aveva fatto mistero del buon momento per procedere anche grazie a finanziamenti molto più accessibili che in passato.
Da qui la volontà di non spegnere i riflettori, ma anzi di coinvolgere la cittadinanza in un processo di consapevolezza che acceleri i tempi di decisione e possibilmente di intervento, non paghi di quell’eliminazione di alcuni passaggi a livello ritenuta insufficiente: “Il Partito Democratico di Schio” – spiega il Capogruppo Leonardo Dalla Vecchia – “tra il 14 marzo e il 17 aprile 2022 ha sottoposto agli scledensi un questionario sul tema della stazione ferroviaria e più in generale sul tema dei trasporti. Hanno risposto 1708 scledensi. Il 55% ha meno di cinquant’anni e circa il 32% si colloca sotto i trentacinque anni: circa il 60% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe utilizzare maggiormente il treno come mezzo di trasporto.
Ma cosa spinge oggi gli scledensi a non utilizzare il treno come mezzo di trasporto? La criticità maggiore sembra essere il tempo di percorrenza, ritenuto non soddisfacente. Difficile dare torto visto che oggi per raggiungere il capoluogo i tempi non sono molto dissimili da quelli che si possono ottenere con l’auto. Un altro fattore ritenuto limitante è il numero di corse ritenuto solo sufficiente o addirittura insufficiente.
Sul fronte stazione invece gli intervistati non hanno dubbi: la stazione deve rimanere in centro storico. Solo il 4,3% ritiene si debba spostare dal centro, il 6,2% ritiene si possa spostare, mentre il resto degli intervistati ritiene sia fondamentale mantenere la stazione nel centro cittadino. Sempre sul fronte stazione l’80% delle persone ritiene sia prioritario investire sulla stazione per rivalutare l’area e l’edificio, che potrebbe diventare la prima vera porta di accesso alla città”.
Altro nodo cruciale, il passaggio problematico su Via dell’Industria che verrebbe risolto tramite il sovrappasso ipotizzato dallo stesso gruppo PD ancora lo scorso anno grazie ad un progetto di fattibilità realizzato dagli ingegneri Morandini e Baccega, opera che assieme al raddoppio del binario nella tratta Dueville – Thiene porterebbe ad avere quattro treni all’ora anzichè uno come attualmente accade: “Il 90% di coloro che hanno dichiarato di conoscere la nostra proposta” – prosegue Dalla Vecchia – “la ritiene una proposta percorribile. Certo l’impatto c’è, ma una soluzione va trovata e il nostro non vuole essere un punto di arrivo, ma una base assolutamente perfettibile.
Quel che conta, è che il campione da noi intervistato ci dimostra che come PD abbiamo imboccato la strada giusta. Anche noi un anno fa siamo partiti da un’idea: la stazione non si doveva spostare. Per questo motivo abbiamo presentato il progetto per superare il passaggio a livello di Via dell’Industria: anche in questa occasione come PD abbiamo dimostrato di voler stare dalla parte del cittadino ascoltandolo nello stile partecipativo che da sempre ci contraddistingue”.
“Abbiamo l’occasione epocale anche grazie ai fondi del PNRR” – commenta a margine della conferenza stampa lo storico coordinatore di circolo Gigi Copiello – “non soltanto di efficientare una linea ferroviaria obsoleta e poco funzionale possibilmente elettrificandola oltre che migliorandone l’intero asse, ma di riqualificare l’intera area della stazione e di renderla un fiore all’occhiello per la città. Una città che se , come nelle intenzioni, vuole puntare anche sul turismo, non può prescindere dall’avere collegamenti fruibili e adeguati”.
Marco Zorzi