Per soli 5 voti non è andato al ballottaggio per il candidato sindaco del centrosinistra. Carlo Cunegato, la sorpresa di queste elezioni, ancora non si rende conto che per solo un’inezia non è lui al ballottaggio: “Non pensavo di ottenere così tante preferenze. Ora l’impegno starà nel vigilare che la nuova amministrazione partecipi alla vita della città e lasci spazio ai nostri valori”.   

Cunegato, lei ha preso solo 5 voti in meno di Benvenuti, 5 su 2675. Come perdere per 5 centesimi di secondo. Sono un successo i tanti voti presi o un fallimento l’aver comunque fallito l’obiettivo?

“Ieri sera abbiamo festeggiato alla grande perché ci siamo resi conto che in soli 3 mesi di lavoro abbiamo portato a casa un risultato talmente buono da essere inaspettato. Questa mattina invece mi rode un pochino, perché ho la consapevolezza che se fossi andato al ballottaggio io forse ci sarebbe stato un piccolo scossone tra gli scledensi”.

In che senso uno scossone?

“Tomasi e Benvenuti sono due persone conosciute che rappresentano la continuità del Pd. Se analizziamo i risultati di ieri è facile fare una previsione. Se al ballottaggio con Tomasi fossi andato io probabilmente le persone si sarebbero soffermate a fare un’analisi più approfondita. Io non sono del Pd, sono una faccia nuova e in molti avrebbero potuto pensare di fare una virata verso un nuovo modo di fare politica. Con noi a Schio è nata una nuova corrente politica di cui c’era bisogno”.

Lei ha fatto una campagna molto pulita, niente promesse di assessorati e tanto entusiasmo. Alla fine questo atteggiamento paga?

“Sono convinto di sì e ho ricevuto una valanga di complimenti e segnali di stima che appoggiano il mio pensiero. Questo è il modo di fare politica che vogliono i cittadini. Niente opportunismo, niente promesse che nascondono un interesse personale. L’amministratore deve porsi al servizio con la sua competenza e la voglia di impegnarsi”.

Che cosa farà ora con il suo gruppo? Starete ad aspettare gli eventi o vi alleerete con qualcuno?

“Da adesso abbiamo la testa a maggio, al giorno delle amministrative. Vogliamo fare la nostra lista e portare più consensi possibile per avere un punto di riferimento in Consiglio Comunale. Ci serve per realizzare i temi in cui crediamo e che sono stati la nostra bandiera fino a oggi. Siamo in coalizione con il Pd, ma non siamo il Pd, abbiamo i nostri valori e vogliamo un’amministrazione partecipata che lavori con noi e con i cittadini”.

Se tornasse indietro di un paio di settimane cosa farebbe di diverso?

“I risultati ci hanno dimostrato che dovevamo farci conoscere di più al Tretto e a Monte Magrè. In effetti lo sapevamo che avremmo dovuto impegnarci di più in quelle zone, ma non avevamo più l’energia. Se l’avessimo fatto, ci sarei io al ballottaggio”.

Che cosa si aspetta dal prossimo Sindaco? Di essere preso in considerazione?

“Per ora proprio non ci penso. Il primo segnale è stato importante perché ci ha fatto capire che abbiamo un seguito notevole. Ora lavoriamo per continuare a crescere. La nostra idea è radicalizzare i nostri temi e vigilare sul sistema politico”.

Chi voterà tra Tomasi e Benvenuti?

Non lo so ancora, ci penserò nei prossimi giorni. Ero talmente concentrato su di me che non ho riflettuto sui colleghi-candidati. Ora comunque non vogliamo imparentarci con nessuno, siamo liberi e non vogliamo influenzare gli elettori con il nostro pensiero. A noi interessa portare avanti gli obiettivi che sono stati condivisi da così tante persone e impegnarci per la loro realizzazione”.

di Anna Bianchini

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