“A casa nostra facciamo quello che decidono i cittadini e non i partiti”.

E’ cominciata ufficialmente la campagna elettorale per le prossime amministrative di Schio, con il sindaco uscente Valter Orsi pronto a risalire sulla poltrona più alta del municipio.

La prima ‘uscita’ pubblica del suo gruppo ‘Noi cittadini con Valter Orsi’ era stata nel 2013 al Rustico Pettinà ed è ancora lì che la seconda campagna ha preso ufficialmente il via.

Con un Valter Orsi emozionato come 5 anni fa e lo stesso manifesto (scritto da Lorenzo Zen) di allora).

“Siamo stati definiti i ‘barbari’ – ha esordito il capogruppo Alessandro Maculan – e tutti pensavamo di non avere grandi chances di ‘scalzare’ i favoriti”.

Che poi, con le dovute proporzioni, Schio è l’Italia in piccolo. Governata da un gruppo che è salito al potere con la promessa di cambiare il sistema e dall’altro lato un’opposizione indebolita, che scompare ogni giorno di più.

“Siamo cresciuti grazie alla concretezza e alla semplicità – ha continuato Maculan – Mettendo i cittadini al centro. Non è un caso se oggi, tutti i partiti politici siedono all’opposizione. Siamo liberi da ideologie che troppo spesso offuscano. E’ tutto alla luce del sole. Facciamo vera politica. Quella che ha come obiettivo la corretta gestione della cosa pubblica. Non dobbiamo favori a nessuno, né a supporters, sponsor o partiti. L’unico dovere è il bene dei nostri cittadini”.

Con una veloce lettura del manifesto, attuale oggi come allora e la convinzione che i partiti rappresentino più che altro un pesante bagaglio burocratico,  ha preso il via la seconda campagna elettorale di Orsi, che punta dritto al municipio.

Eppure a Schio di finanziamenti ne sono arrivati, sia dalla Regione che dall’Europa, tanto da arrivare a sbloccare progetti che erano fermi da tempo e la macchina amministrativa ha alleggerito i suoi costi di 980mila euro.

“Non è stato facile – ha sottolineato Orsi – Siamo nati e andremo avanti senza parlare male di nessuno e senza dire bugie. Con 6 milioni di taglio dallo stato dal 2012 al 2016, abbiamo portato a casa oltre 18milioni di extra in 4 anni. Un grande risultato per persone inesperte, che li hanno ottenuti non grazie alle amicizie, ma grazie ai loro progetti, regolarmente presentati e approvati. La nostra forza è non guardare in faccia nessuno”.

Se la volta precedente il focus di Orsi era la Sanità, che nel frattempo ha subito una rivoluzione senza precedenti con la riduzione delle Ulss e la creazione dell’azienda Zero , questa volta di carne al fuoco ce n’è di più. Complice l’esperienza acquisita in questi anni, che ha reso evidenti le necessità della città più popolosa dell’Alto Vicentino, complice anche la situazione generale, che richiede interventi diversi rispetto a 5 anni fa.

Senza dimenticare i progetti per Sociale, Sport e Istruzione, in cima alla lista delle priorità dei prossimi 5 anni di mandato ci sono il recupero e la manutenzione degli edifici esistenti (“Non serve costruire ancora”), lo sviluppo del settore cultura (“Ogni euro investito in cultura ne produce 7 in indotto”) e sicurezza (“Commissariato di Polizia di Stato richiesto al ministero in accordo con le altre amministrazioni locali”).

“Avremo un impianto sportivo che sarà unico a livello nazionale – ha spiegato Orsi, ricordando che in tutti gli interventi, l’80% degli appalti è stato affidato ad aziende locali, contribuendo così a quella economia circolare fondamentale per l’economia del territorio – E nel settore cultura abbiamo in programma eventi che porteranno Schio sotto i riflettori a livello nazionale, grazie ad un accordo fatto direttamente con Palazzo Chiericati di Vicenza. Poi ci sono le attività associative per la proporzione del commercio e del territorio, sostenute dai privati, perché il business lo devono fare loro”.

Fari puntati anche sull’istruzione, con l’intenzione di potenziare l’orientamento reale dei ragazzi, in modo che si impieghino nelle tante aziende del territorio, che posso dare tanto, ma richiedono figure specializzate. “Abbiamo grandi progetti sui giovani e sulla genitorialità – ha continuato Orsi – Negli ultimi anni stanno arrivando fiumi di droga, che viene acquistata dai nostri figli. Tanti genitori se la prendono con la Polizia invece di fare autoanalisi in casa propria. E’ fondamentale distinguere la maleducazione dall’emergenza criminalità. Abbiamo un progetto di videosorveglianza che farà di Schio una specie di aeroporto di Israele e adesso, d’accordo con altri Comuni, abbiamo chiesto l’istituzione di un commissariato di Polizia di Stato a Schio. Se il governo trova i soldi per fare assistenzialismo, li troverà anche per dare sicurezza ai territori che la meritano”.

 

Secondo Alex Cioni e il comitato Prima Noi, il Commissariato sarebbe solo “propaganda elettorale”

Schio capofila per l’Alto Vicentino nel chiedere allo Stato la costituzione di un Commissariato di Polizia. Dopo che alcuni massimi interpreti istituzionali della città si sono prodigati nel minimizzare il problema del radicamento nel territorio di gruppi (gang) multietnici di stampo delinquenziale, a cosa dovrebbe servire il Commissariato di Polizia se in ogni occasione è stato spiegato che Schio è una città che non ha problemi in termini di sicurezza? In tempi non sospetti segnalai il rischio che la nostra città non sarebbe stata immune verso questo tipo problemi. Eppure, di fronte all’evidenza dei fatti, c’è chi ha proseguito nel ritenere che eravamo dinnanzi a casi sporadici e limitati a pochi individui, o che era solo un problema di percezione. Durante la metà degli anni novanta fui tra coloro che promossero delle iniziative politiche per l’apertura di un Commissariato di Polizia funzionale a quest’area del territorio provinciale. Quindi non sarò io a frappormi a questa proposta. Come viene ricordato dai sindacati di Polizia, negli ultimi 10 anni la Questura vicentina è stata ridimensionata nella sua potenzialità iniziale fino a perdere un centinaio di poliziotti, se poi consideriamo che in Italia ci sono Commissariati che coprono aree di 300mila abitanti con a disposizione solo 15 agenti, è evidente che la domanda formulata dai sindaci dell’alto vicentino non ha molte speranze di ricevere soddisfazioni. Allo Stato centrale mancano le risorse basilari in termini di investimenti finanziari per procedere con un piano di assunzioni necessario a sopperire alle carenze di organico già esistenti in molte città, figuriamoci per aprire nuovi presidi in un’area vasta di 250mila abitanti. Impossibile poi non rammentare che pure la stazione di Schio dell’Arma dei Carabinieri ha subito in questi anni un forte ridimensionamento di personale. Non mi oppongo al Commissariato di Polizia nella misura in cui la proposta formulata dai sindaci è seria e ponderata su basi solide e concrete – ha concluso Cioni – Inversamente, se è un escamotage propagandistico in vista delle elezioni amministrative dell’anno prossimo, consiglio di lasciare perdere per concentrarsi sul potenziamento dell’organico della stazione dei Carabinieri. La difesa dei cittadini e la tutela del territorio sono temi seri che non possono essere strumentalizzati o banalizzati sull’altare di qualche palcoscenico elettorale.

Anna Bianchini

 

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