Valter Orsi dice ‘no’ alla fusione tra Ava ed Etra per salvaguardare il ruolo dell’Alto Vicentino nella gestione dello smaltimento dei rifiuti e tenersi stretto l’inceneritore di Cà Capretta.
Si preannuncia una trattativa, che si spera venga gestita in nome del bene della collettività, di bollette che si auspica non lievitino e di un inceneritore già ingombrante così com’è.
Anche in questo caso, così come per il recente caso ViAcqua, a fare la parte del leone è Valter Orsi, sindaco di Schio, che pare abbia le idee molto chiare su quello che vogliono fare i colleghi sindaci dell’Alto Vicentino e quello che invece vuole lui, a tutela di una collettività che dice di voler difendere con le unghie.
Lo scenario è sempre lo stesso: in parole povere il comune di Thiene e ‘seguaci’, secondo quanto trapela, sarebbero propensi a fondersi con Etra, società di smaltimento rifiuti con sede a Bassano e con bacino d’utenza nel padovano e nella bassa vicentina. Contro questo schieramento, che ha caratteristiche di evidente stampo politico, c’è Valter Orsi pronto a dare battaglia perché a suo dire c’è il rischio che l’Alto Vicentino non sia più in grado di gestire in autonomia i suoi rifiuti perdendo anche automaticamente il controllo dell’inceneritore (succederebbe anche in caso di quote di partecipazione al 50%). Nessuno spazio ai bassanesi quindi, semmai, per mantenere l’equilibrio attuale, Orsi apre le porte ad Aca (Agno Chiampo Ambiente), vedendo in questa fusione l’unica opportunità per il territorio di diventare totalmente indipendente sia nello smaltimento del ‘secco’ che nel compostaggio dell’umido.
E’ un altro colpo sul tavolo delle partecipate, dove il sindaco di Schio non esita a tenere il pugno duro, come da sempre annunciato fin dalla prima campagna elettorale.
E proprio nella riunione con i sindaci, Orsi ha messo a verbale il suo ‘no’ alla fusione tra Alto Vicentino Ambiente ed Etra e con la minaccia di abbandonare l’assemblea facendo cadere il numero necessario per la votazione ha sottolineato la sua posizione.
Interrogato per un’interpellanza depositata nel comune di Schio da Movimento 5 Stelle, TesSiamo Schio e Gruppo Misto, con la quale i consiglieri chiedono di conoscere la posizione dell’amministrazione in merito alla eventuale fusione, già ampiamente annunciata sui media dal presidente di Etra Andrea Levorato, Orsi ha spiegato: “L’interesse della fusione sarebbe soprattutto di Etra, che conferendo il rifiuto indifferenziato ad Ava per l’incenerimento paga un canone basso in virtù dello ‘scambio’ con il suo impianto per il bio-compostaggio del rifiuto umido. Qualora Etra dovesse rivolgersi ad esterni, il costo dello smaltimento aumenterebbe, con relativo aumento delle bollette per gli utenti del loro territorio (la Tari infatti impone che i costi siano caricati totalmente nelle bollette). Se invece Ava si unisse ad Aca, automaticamente si raggiungerebbe la quantità necessaria per coprire il fabbisogno di compostaggio dell’umido degli impianti nell’area Alto Vicentino e valli di Chiampo e Agno, con le tariffe che non subirebbero variazioni”.
A Thiene tutto tace
Lo scenario si presenta puntualmente identico ogni qualvolta ci sia un’operazione con sindaci compiacenti, pronti a dire sì al sistema che detta leggi.
E mentre nel comune di Thiene tengono banco eventi e cerimonie di facciata, a Schio la fusione è già finita in consiglio comunale, con un’opposizione preparata che ne ha già fatto motivo di interrogazione che sarà discussa in sala consiliare e alla quale Orsi sarà tenuto a dare risposta.
Anna Bianchini