E’ stato un degno avversario di Valter Orsi alle scorse amministrative. Uomo colto, preparato e che conosce la macchina organizzativa del Comune. 35 anni di politica alle spalle ed esperienza di vicesindaco e assessore a Schio. Dario Tomasi, volto storico del Pd, ora cede il posto a Carlo Cunegato, giovane passionale che aveva corso anche lui alle Primarie indette dal centrosinistra e aveva avuto modo di farsi valere accumulando oltre 400 preferenze con la sua lista Tessiamo Schio, che però non si era aggiudicata posti in consiglio, dopo l’urna.

Toccherà a lui adesso fare opposizione, anche se in questo anno di mandato-Orsi, non ha mai abbassato la guardia intervenendo nelle discussioni politiche che hanno tenuto banco a Schio.
Le dimissioni di Tomasi, secondo quanto da lui stesso dichiarato ai media locali, non hanno il sapore della polemica e Tomasi, con i suoi toni pacati e saggi, lo ha sottolineato parlando di una scelta ‘per fare spazio ai giovani’.

Carlo CunegatoLo aveva detto in campagna elettorale e adesso cede il passo ad un giovane della politica, che caratterialmente è l’opposto del pacato Tomasi, che quel bagaglio di esperienze politiche ed amministrative, probabilmente non ha saputo farlo valere solo per quella mancanza di carisma, che forse manca alla squadra del Pd scledense, poco ‘aggressiva’ ed incisiva ai tempi di oggi, dove qualche spinta e alzata di voce serve.

Carlo Cunegato potrebbe ora rappresentare la spina nel fianco di una maggioranza, che ha avuto fino ad ora gioco facile con i toni silenziosi di una opposizione poco agguerrita.
‘Nessuna spaccatura dentro al Pd di Schio – ha spiegato Alessandro Pozzan, segretario del Partito Democratico – Dario Tomasi ha fatto una scelta serena, cedendo il suo posto a Cunegato che rappresenta il nuovo che avanza. Nutre stima nei suoi confronti e certamente, Carlo saprà portare in seno al consiglio comunale quanto gli è peculiare: la freschezza e la vivacità di un giovane che merita. Sono sicuro, che con lui, le sedute di consiglio saranno molto più effervescenti’.
Natalia Bandiera

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