E’ tutto pronto a Schio per una nuova manifestazione a tutela dell’ospedale di Santorso. “Ci avevano detto che finita l’emergenza covid sarebbe tornato tutto come prima ma non è stato così”.

A fare da portavoce alla nuova presa di posizione del popolo questa volta è Giulia Andrian, consigliere comunale e candidata in consiglio regionale, che preannuncia una discesa in campo per la Sanità pubblica.

Anche lei, dopo sindaci e colleghi candidati, denuncia il silenzio mantenuto negli ultimi anni dai rappresentanti istituzionali nel territorio, che a suo dire non hanno portato nei palazzi che contano le esigenze di un ospedale che ‘perde pezzi’ ogni giorno che passa.

“Maurizio Colman e Sergio Berlato non hanno mosso un dito – ha sottolineato Giulia Andrian – In questi anni sono stati silenziosi sul depotenziamento del nostro ospedale e dei servizi socio-sanitari dell’Altovicentino. Sono molto contenta quindi che anche i sindaci di Santorso, Schio e Thiene si siano esposti sulle carenze più volte denunciate e che alcuni  in maniera esplicita abbiano intimato a questi candidati di non venire ora a chiedere voti”.

Giulia Andrian ricorda le difficoltà della conferenza e degli amministratori di confrontarsi con l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e la dirigenza Ulss.

“Se è vero che i problemi si riscontrano anche in altre Ulss, a Santorso la situazione appare ancora più grave, con molti reparti in affanno a causa delle carenze di organico ormai strutturali, interruzioni di servizi (CSM Schio), specialisti sotto organico con grossi rischi per servizi come il Pronto Soccorso, anestesia e neurologia. Gli utenti sono poi ingabbiati in liste di galleggiamento senza fine – spiega la candidata – Ad essere in discussione è l’accesso alle cure  universali (ovvero per tutti, come previsto dalla nostra Costituzione) per una volontà politica della maggioranza regionale che, diminuendo le risorse nel pubblico, fa dirottare nel privato chi ha bisogno di cure (e se le può ancora permettere). La Regione deve garantire a questo territorio servizi sociosanitari adeguati e noi politici utilizzeremo tutti i mezzi per ottenere questo obiettivo: nel lavoro in consiglio regionale, attraverso la stampa e, infine la mobilitazione dei cittadini. L’Ulss accusa i politici del territorio di aver innescato un circolo vizioso perchè parlando dei problemi dell’ospedale, diventa mento attrattivo per i medici, ma se le cose non funzionano bisognerà pur dirlo. Gli unici segnali di attenzione da parte della dirigenza regionale dell’Ulss ci sono stati in seguito alla manifestazione del Novembre 2019 promossa dal Comitato per la sanità pubblica Altovicentino, poi c’è stata l’emergenza covidche ha peggiorato la situazione, e ha impedito ulteriori mobilitazioni. Le promesse che si sarebbe tornati come prima non sono state mantenute, per questo ritengo che bisognerà mobilitare di nuovo i cittadini perché è l’unico modo per farsi ascoltare in Regione. Terminata questa campagna elettorale, che sia eletta o meno in Consiglio, il mio impegno sarà in questa direzione: una grande mobilitazione di tutti i cittadini, al di là del colore politico, per riavere i servizi socio-sanitari di eccellenza che avevamo fino a dieci anni fa. Sanità non privata e a pagamento, ma  pubblica e gratuita”.

di Redazione Altovicentinonline

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