E’ stato convocato per domani,  alle 11.30 nella sala consiliare del Municipio di Schio un incontro con l’ordine degli avvocati per la difesa del Tribunale di Schio. Il vertice è stato promosso dai sindaci dei Comuni di Schio, Thiene e Valdagno per fare il punto sulla paventata chiusura della sezione staccata di Schio del Tribunale e per individuare tutte le azioni ed iniziative utili perché ciò non accada. Invitati i sindaci del territorio, i rappresentanti delle categorie economiche e i parlamentari vicentini.

Sono mesi e mesi ormai, che il sindaco Luigi Dalla Via lotta strenuamente perchè rimanga in vita il tribunale di Schio che ha un bacino di utenza di oltre 220 mila abitanti, che non possono rimanere senza un punto di riferimento così importante.

Dalla Via  lancia appelli e studia strategie da oltre un anno ormai, per non far morire il ‘suo’ tribunale . Dello stesso parere, avvocati, dipendenti e rappresentanti delle associazioni di categoria. Sono tutti uniti anche se non avendo ‘identità propria’ gli uffici di via Maraschin, secondo la manovra finanziaria, dovrebbero chiudere in quanto ‘sede distaccata’ del palazzo di giustizia di Vicenza. 

‘I sindaci dell’Alto Vicentino si stanno impegnando in maniera lodevole per il tribuinale, fondamentale per l’economia della zona, particolarmente densa nell’hinterland scledense  – ha ribadito a più riprese  Dalla Via, non ci arrendiamo’. Anche l’ordine degli avvocati si era mosso in più occasioni, scrivendo al Governo per denunciare una qualità nella giustizia ad un palazzo che barcolla da tempo ormai, per via di pensionamenti, che hanno cancellato figure importanti di cancellieri, rimpiazzati dai carabinieri in congedo, da dipendenti delle varie amministrazioni comunali e persino da agenti di polizia locale del Consorzio . Ma la battaglia ha visto in campo uno spiegamento di forze davvero imponente in tutti questi mesi.

 

Assieme a tutti i Comuni del territorio, le categorie economiche e produttive, a partire dagli Industriali e Artigiani, agli avvocati e ai sindacati. Fiumi di missive sono state scritte ai rappresentanti politici veneti. A rispondere, Daniela Sbrollini del Pd e Sergio Berlato del Pdl, che si sono fatti portavoce di una richiesta che si spera non resti lettera morta.

N.B.

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