“Il Governo ha definito dei criteri generali per le nuove province; ma lasci ai Veneti e quindi ai comuni e all’assemblea legislativa regionale, decidere come ridisegnarle e come redistribuire tra gli enti veneti (province e comuni) le competenze che la Costituzione ci assegna!” Lo afferma il presidente della Prima commissione in Consiglio regionale del Veneto, Costantino Toniolo, fortemente preoccupato per un rischio di deriva incostituzionale che giunge da Roma.

“Con il decreto sulla spending review, dietro alla foglia di fico della crisi”, prosegue Toniolo, “il Governo sta operando contro il Federalismo e riaccentrando a Roma tutta una serie di competenze che erano già state distribuite alle regioni: siamo lontani anni luce dal Titolo Quinto, dalle leggi Bassanini … un vero e proprio colpo di spugna a tutte le normative vigenti sulle autonomie locali e sul federalismo!”

“Sono i cittadini dei comuni veneti tramite i loro rappresentanti eletti in Consiglio regionale”, prosegue Toniolo, “che sono legittimati a decidere come disegnare le nuove province del Veneto e come redistribuire le competenze, non certo la Conferenza permanente regione autonomie locali e i suoi 11 saggi, che rappresentano gli enti e non il popolo!”

E conclude Toniolo: “Ricordo alla Giunta e all’assessore Ciambetti, secondo la legge regionale del 1992 che attua la norma costituzionale palazzo Balbi si può muovere in queste materie solo su indicazioni del Consiglio regionale”.

“In poche parole alla Giunta conviene rispettare il potere legislativo del Consiglio regionale, perché interpretando alla lettera il decreto del governo Monti sulle province, rischia di delegittimare sé stessa!”

“Mi sento di lanciare un appello alla Giunta e al Presidente Zaia: muoviamoci assieme contro queste intenzioni meramente neo-centraliste al fine di evitare che la nostra Regione diventi un semplice ente di gestione!”

E Conclude Toniolo: “Ricordo infine che in Prima commissione abbiamo già iniziato a lavorare sulla distribuzione di funzioni di competenza legislativa regionale attribuite alle province e ai comuni”.*

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia