Sulla rimozione del tetto ai mandati dei presidenti di Regione la posizione (contraria) di Forza Itaia è “chiara e precisa, il che non significa che non ci sia possibilità di dibattere e arrivare a soluzione condivisa”, dice il ministro della Pa Paolo Zangrillo. Ma se arrivasse un provvedimento in Consiglio dei ministri che fa decadere il tetto, Forza Italia lo boccerrebbe? “Mi sembrerebbe strano pensare ad un percorso dove si arriva al Consiglio dei ministri non avendo ancora consumato la fase di confronto e di dialogo per cercare di arrivare ad una soluzione condivisa da tutti”, risponde il ministro interpellato a Radio24. La questione si sposta quindi sul fattore tempo. Si riuscirebbe a fare una operazione del genere (una modifica condivisa all’attuale regola) entro le prossime regionali (in Veneto, dove attualmente il governatore leghista Luca Zaia non può ricandidarsi, si vota in autunno)? “Effettivamente i tempi sono molti stretti”. A meno che non si rinvii tutto… “Esattamente”, osserva Zangrillo. Uno slittamento che porterebbe a primavera, che è una ipotesi in campo… “E’ un’altra ipotesi”, riconosce Zangrillo. Ma prima si dovrebbe trovare la quadra. Zangrillo ribadisce infatti che, a partire dall’esperienza nel settore privato, un “turnover, soprattutto nelle posizioni di vertice, è salutare, c’è un momento in cui è opportuno fare ricambi per evitare che si creino posizioni di rendita difficili da smontare. E anche in politica questo principio vale allo stesso modo”.

I presidenti di Regione possono fare due mandati di cinque anni e 10 anni sono un “tempo assolutamente e utile per prendersi impegni coi cittadini e avere tempo per realizzarli. La posizione di Forza Italia- argomenta il ministro- tiene conto del fatto che ci sia un tempo utile in cui i presidenti di Regione possono realizzare la loro visione e dall’altro evitare che queste posizioni si incrostino e diventino posizioni difficili da smontare”. Ciò detto, Zangrillo riconosce anche che c’è un dibattito aperto e “capisco e comprendo la posizione della Lega che, avendo l’esempio di presidenti di Regione che hanno fatto un lavoro veramente ottimo come Zaia e Fedriga, ci tiene a sottolineare come quel tipo di valore può protrarsi nel tempo. Ma io dico che, siccome sono persone di valore, si possono usare anche in altre posizioni”. Come si vede c’è un “dibattito aperto”.

Quello di Forza Italia sul terzo mandato per i presidenti delle Regioni “non è ostruzionismo: c’è un dialogo. Sicuramente si parte da posizioni che non sono identiche delle varie forze politiche della maggioranza, ma sono ottimista che, come abbiamo fatto su tante altre cose, la maggioranza anche questa riuscirà a trovare la sintesi”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della presentazione a Trieste dei Campionati italiani di Ciclismo 2025.

“Io sono prontissimo ad ascoltare e a risolvere. So che c’è un confronto in corso, non lo seguo direttamente io, però mi auguro che ci sia una risposta breve”. Lo dice il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a margine del convegno ‘Piano Casa Italia – Le proposte di Confindustria Assoimmobiliare’ a chi gli chiede se sul terzo mandato c’è  un margine di intervento prima delle regionali di Autunno”.

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