Sicuramente è il più ‘libero’ di questa campagna elettorale, le sue idee possono non piacere, ma non si fa problemi ad attaccare l’avversario guardandolo dritto negli occhi o con un microfono in mano. Gli altri stanno invece preferendo la stretta di mano della ‘vecchia politica’, con la cattiveria sottovoce, dietro le spalle e rigorosamente mascherata dal sorriso.

Christian Azzolin non ci sta con l’incontro dell’altra sera, quando si è ritrovato a confronto con i suoi ‘rivali’, in un ambiente, che ha definito ‘ostile’ e dall’applauso facile per Gianni Casarotto.

Sindaci3‘ Il 5 giugno si sarebbe dovuto tenere al teatro Comunale un confronto all’americana tra tutti i candidati – ha spiegato Azzolin, con il suo modo di fare ‘senza peli sulla lingua’, – chissà per quale motivo è saltato, chissà per quale volontà. Pare che l’unico incontro pubblico rimarrà quello andato in scena alla Conca. E’ stata una farsa. Come non notare quella folla di ultras del sindaco uscente. Come non udire gli scroscianti applausi di chi sembrava lì per fare il tifo e non per ascoltare e farsi un’opinione sulla preferenza da dare l’11 giugno’. Imbarazzante –  ha incalzato il giovane avvocato – l’assenza di un vero confronto e di un serio dibattito. Domande preparate e selezionate. Ad un certo punto mi è sembrato di essere il concorrente di un telequiz della Endemol. Ad un certo punto, mi sono accorto che due candidati avevano in mano gli stessi appunti sul bilancio, con le stesse sottolineature, ma di quello che l’amministrazione comunale sta spendendo da gennaio ad oggi non vogliono farcelo sapere. La stampa sostiene che si tratta di una campagna elettorale ‘spenta’: sono d’accordo. E’ vero che manca il pepe, ma perchè è evidente che c’è qualcuno che ha interesse a tenere i ‘toni bassi. Per non parlare di chi si offende perchè attacco il suo modo di amministrare. Mi chiedo se questi permalosi abbiano capito che siamo in campagna elettorale e l’attacco sta nel gioco delle parti. E’ assurdo ed è sinonimo di totale assenza di umiltà, di personalità, di accettare un ruolo che comporta critiche e attacchi. Poi se vogliamo giocare al ‘vogliamoci tutti bene’, io non ci sto perchè potrò piacere o no, sono coerente con la mia battaglia per il futuro di Thiene, che è anche la mia città’.

Redazione Altovicentinonline

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