‘Quando ero in Giunta a Thiene e si discuteva dell’ampliamento del Carrefour, poi bocciato dalla Provincia, temevamo quello che sarebbe accaduto, ma in molti ci hanno giudicati come quelli a favore della Grande Distribuzione’. Si dice dispiaciuto Alberto Samperi, ex assessore al Commercio, che durante i vari mandati istituzionali ha avuto modo di conoscere a fondo la vicenda Carrefour, che affonda le sue radici al 2014 . E’ da quella data che si parla di ampliamento.

‘Quando abbiamo appreso che la Provincia aveva posto il veto sull’ampliamento del Carrefour abbiamo temuto l’avanza del colosso Tosano, che si sa, è fortemente concorrenziale grazie ad una politica di prezzi molto aggressivi. Strategie di mercato che molti di noi conoscono e che fanno accorrere a Cornedo o a Costabissara molte famiglie bisognose di risparmio. Ma non solo: è noto infatti che moltissimi gestori di bar e ristoranti si riforniscono di liquori, bibite e a cibarie varie al Tosano essendo questo più conveniente dei grossisti specializzati.

Cosa accadrà quindi a Thiene?

Potrebbe essere che siamo passati dalla padella alla brace. Il Tosano faceva la corte a Thiene da molti anni e pensava di realizzare un progetto maestoso (si parlava di 8.000 mq!) nell’area Ferrarin. In quella circostanza, anche su forti sollecitazioni delle Associazioni del commercio (Ascom in testa) eravamo riusciti a bloccarlo. Adesso, all’interno dell’attuale supermercato Carrefour che era in sofferenza, o quanto meno dava l’idea di essere poco attrattivo, verrà rilanciata tutta l’attività dell’ipermercato, che è il motore del centro commerciale, grazie a Tosano, con la conseguenza che in quell’area, con l’attrattiva di quei prezzi bassi, si riverserà una molta più gente di adesso, che non solo andrà a fare la spesa lì per i prodotti di prima necessità, ma che inevitabilmente farà acquisti anche nei negozi della galleria. Non a caso, il gruppo Carrefour ha deciso di tenere per sé quella parte di centro commerciale, che avrà nuova vita e andrà a mettere ancora di più in difficoltà i negozi del centro. Le faccio un esempio, se vado a comprare il detersivo ed il latte in offerta, con quei prezzi che solo il Tosano può permettersi, è normale che se avrò bisogno di un costume da bagno, lo comprerò lì, senza dover prendere l’auto e andare in centro, pagare il parcheggio, cercare posto, ecc.

L’ampliamento avrebbe sì creato nuove superfici di vendita, nuovi negozi, ma non dimentichiamo che il grosso sarebbe stato nei settori dell’elettronica e nella ristorazione collettiva o etnica, quindi l’impatto rispetto ai supermercati e ai negozi dei centri storici ci sarebbe stato, ma forse adesso sarà peggio. Era questo che volevamo evitare per non danneggiare il centro, che come in altre realtà d’Italia, è quello che soffre di più in questi anni.

Quindi, quando i thienesi vi accusavano di agevolare la grande distribuzione, concedendo l’ampliamento, era questo che avreste voluto scongiurare?

Esatto, dare la possibilità di potenziare quell’area al Carrefour voleva dire scegliere il male minore, ma in pochi l’hanno compreso. Abbiamo anche pensato alla salvaguardia dei posti di lavoro, che sono sacri. Il Carrefour dà lavoro a centinaia di cittadini dell’Altovicentino, non lo dimentichiamo. Senza contare che sarebbero stati investiti 20 milioni di euro da un’azienda straniera sul nostro territorio.

Non dimentichiamo poi che Carrefour resta proprietario di un’area dove potrà realizzare una struttura commerciale di 10.000 mq, un bel bisteccone, senza più porsi il problema di farla coesistere con l’esistente. Probabilmente realizzerà quello che risulterà più conveniente per loro, senza tante possibilità per il Comune di indirizzare la scelta.

Con il Tosano, infatti, sparirà tutta l’area degli elettrodomestici…

Speriamo che quei dipendenti non perdano il posto, ma credo che alla fine per gli attuali dipendenti non dovrebbero esserci rischi. Ho letto le dichiarazioni dei sindacati e mi sembravano fiduciosi.

Che luoghi comuni vanno sfatati sui centri commerciali e quanta speculazione politica si fa su questo tema? 

Va detto che il modello dei centri commerciali non è più un modello di successo e sostenibile, pare che anche le grosse catene stiano tornando a logiche di servizio più prossime ai quartieri e a dimensioni meno grandi. C’è tutto il tema dello sviluppo del bio, che costa ancora molto, ma che è sempre più ricercato dai consumatori. Mentre i grandi centri offrono il solito cibo a basso costo, buonissimo al palato ma non molto salutare.

Si spera che queste tendenze siano comprese ed anticipate dalla Regione che è competente per le leggi in materia e per le regole urbanistiche. Quasi sempre i Comuni subiscono queste situazioni e possono solo limitare i danni.

Ci sarebbe da sperare che la Regione Veneto facesse una nuova legge in materia, anche perché il Veneto è pieno di mega strutture commerciali.

Si fa molta propaganda politica su questi tempi pensando che i centri storici si difendano così, in realtà oggi il vero avversario del commercio tradizionale è l’e-commerce.

Samperi, Lei si è dimesso da qualche mese dalla giunta-Casarotto: che esperienza è stata e cosa Le manca del suo impegno in Comune?

Esperienza bellissima ed entusiasmante, ma anche molto impegnativa e logorante. C’è grande soddisfazione nel lavorare per migliorare la propria città,  soprattutto sotto la guida di un grande uomo qual è Gianni Casarotto; è chiaramente piacevole apparire sui media ed avere la possibilità di far sentire la propria opinione,  dall’altra parte però non puoi mai staccare, ti porti a casa i pensieri, le ansie e le preoccupazioni. Se segui i social non sei più libero, passi il tempo a seguire le discussioni e a rispondere. Conciliare tutto questo con un lavoro di responsabilità e una famiglia risulta molto difficile a lungo termine.

Al momento mi mancano le persone con cui ho collaborato in Comune. Mi capita spesso di pensare a loro e ogni tanto chiamo o passo per salutarle.

La ritroveremo sulla scena politica ?

Non più con incarichi amministrativi almeno per un po’ di tempo. La passione politica non è passata per cui se mi sarà chiesto un consiglio su qualche argomento lo darò volentieri e penso che dedicherò del tempo ad aiutare persone nuove ad avvicinarsi all’esperienza politica e di amministrazione. E’ molto importante, anche se molto difficile, creare le condizioni per un ricambio della classe dirigente locale, vorrei cercare di traferire una parte delle mie competenze e della mia esperienza ad altri.

Che idea si è fatto della campagna elettorale iniziata piuttosto in anticipo per la corsa alla poltrona di sindaco nel 2022 a Thiene?

Sento parlare molto gli addetti ai lavori e devo dire che non mi aspettavo una partenza a razzo come quella di quest’anno. C’è molto fermento e molte autocandidature. Per adesso sembra che ci siano prima i leader e che poi la squadra verrà. Ma se non hai una squadra di cosa sei leader, mi chiedo?

Penso che i principali candidati emergeranno nei prossimi mesi dopo un confronto tra i gruppi politici che li andranno a sostenere.

E’ ancora molto presto, però nessuno per il momento parla di programmi e progetti. Cominciare a capire un po’ di più della visione futura di Thiene sarebbe utile agli elettori.

Natalia Bandiera

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