Dopo i tre profughi arrivati recentemente in città, sono in arrivo quattro donne.

E a breve quindi saranno una ventina i profughi alloggiati a Thiene, che grazie alla collaborazione del comune con la Prefettura di Vicenza ha trovato alloggio in appartamenti per i migranti che sono arrivati dall’Africa per sfuggire a violenze, fame e morte nei loro paesi.

Gli ultimi arrivati sono tre uomini, che sono ospitati in via San Paolo e nei prossimi giorni, il comune si prepara ad accogliere anche quattro donne.

La cooperativa che, a fianco dell’amministrazione comunale, si occupa della gestione dei migranti è ‘Il mondo nella città onlus’, accuratamente selezionata per garantire assistenza dignitosa e rispettare le regole del ‘protocollo di accoglienza diffusa’, firmato con la Prefettura di Vicenza per determinare come numero massimo di arrivi per ogni comune, due profughi ogni mille abitanti.

“Il protocollo funziona al di là delle critiche politiche”, aveva spiegato qualche sera fa il sindaco Giovanni Casarotto durante una serata nella quale i primi cittadini dell’Alto Vicentino si sono confrontati sulla questione. “Funziona perché si tratta di accoglienza diffusa – Casarottoha continuato – gli stranieri vengono ospitati in piccoli gruppi e non tutti insieme e in questo modo, con la collaborazione e la gestione diretta di cooperative serie che seguono e rispettano programmi ben delineati, possono inserirsi piano piano nella società”.

In effetti a Thiene, quella che viene ancora definitiva ‘emergenza profughi’ , ma che in realtà, con lo sbarco continuo di migranti sta diventando una quotidianità, al momento è sotto controllo. Secondo il protocollo infatti, di richiedenti asilo Thiene potrebbe ospitarne 48, ma il numero a oggi è quasi dimezzato. Schio ne conta invece già 104 e Tonezza del Cimone, che conta solo 530 abitanti, ha quasi un centinaio di migranti.

Tutto sotto controllo a Thiene con un rammarico però da parte del sindaco Casarotto, che davanti ai suoi colleghi aveva lamentato la mancata partecipazione delle parrocchie cittadine nel garantire accoglienza.

“Comuni e Prefettura hanno collaborato – ha spiegato il primo cittadino di Thiene – ma quando parliamo di collaborazione non posso dire altrettanto della chiesa di Thiene. A Schio, il parroco di Poleo si è attivato per dare supporto al comune. A Thiene invece, solo una parrocchia su sette ci ha dato disponibilità e garantito collaborazione. Ho trovato freddezza nel mondo ecclesiastico – ha concluso Casarotto – e questo mi rammarica”.

Anna Bianchini

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