L’onorificenza a Tito scuote il consiglio comunale e sindaco e giunta abbandonano l’aula offesi, anche se alla fine passa la mozione per la richiesta di revoca del titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana, attribuita dall’allora presidente Giuseppe Saragat a Josip Broz Tito, militare e dittatore jugoslavo che si rese protagonista dei massacri delle foibe, nei quali persero la vita migliaia di italiani.

Diciamolo, se ogni argomento venisse trattato con questa stessa foga e partecipazione, probabilmente Thiene sarebbe una piccola Stoccolma, in ogni caso, la richiesta sottoscritta dalla Lega della revoca dell’onorificenza, ha visto accendere scintille.

A chiedere che il Comune si impegnasse a chiedere al governo di “togliere la ‘medaglia’ al criminale”, è stato il gruppo Lega, con in testa il consigliere Andrea Busin. Una richiesta sottoscritta anche dall’onorevole di Breganze Silvia Covolo, sempre del Carroccio, che si era detta pronta a portarla in parlamento.

Ma siccome si sa che questi argomenti ‘tirano’ e che la spaccatura tra destra e sinistra in questi casi è sempre netta, ecco pronto l’emendamento della maggioranza che ha provocato al discordia. Un emendamento che ha fatto infuriare il consigliere leghista Attilio Schneck, che non ha risparmiato dure parole contro l’amministrazione, colpevole a suo dire di non rispettare le regole del consiglio, visto che l’emendamento era stato letto prima della mozione.

Alla fine, dopo un tira e molla lungo 15 minuti, con accuse e rappacificazioni, tutto d’accordo sul dire che Tito, quel riconoscimento, non lo merita per niente.

Soddisfatto il gruppo Lega Nord, con Andrea Busin che ha dichiarato: “All’inizio c’è stato qualche attimo di bagarre, perché invece di leggere la nostra mozione, la maggioranza ha cominciato leggendo il suo emendamento. Questione di stile. Dopo però che il consigliere Schneck ha protestato vivacemente perché si doveva giustamente votare la mozione Lega e semmai emendarla dopo, tutto è proceduto come doveva. Resta però il fatto che mai si è visto a Thiene la maggioranza alzarsi e abbandonare la seduta per protesta. Senza motivo peraltro. L’emendamento della maggioranza – ha concluso Busin – non fa venire meno il senso della mozione: un riconoscimento storico ad un criminale come il generale comunista Tito ed è un insulto alla storia e agli esuli istriani, per questo va rimosso subito”.

A.B.

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