Un viaggio in Emilia Romagna negato dalla giunta perchè troppo costoso rispetto alla missione da portare a termine che sarebbe consistita nel portare prodotti come gel, disinfettanti e materiali agli alluvionati. Per i volontari si doveva stare in trasferta due giorni, per l’amministrazione ne bastava uno.
Quanto sta accadendo a Thiene tra la Protezione Civile e l’amministrazione comunale è come quando tenti di tagliare il pane duro con un coltello che non taglia. Non sembrano esserci spiragli di mediazione tra il direttivo dell’associazione di volontariato, che si è dimesso fermando l’intera attività, disertando addirittura la Sagra di san Giovanni e il sindaco Giampi Michelusi. Quest’ultimo, come scritto nell’articolo di sabato scorso, ha parlato di una ‘protezione civile politicizzata’ al punto da fare continuo ostruzionismo quando c’era da lavorare. Dall’altra parte, un malcontento degenerato in un’azione come quella delle dimissioni che non ha precedenti a Thiene, capofila nell’hinterland dell’Alto Vicentino, da quando l’allora sindaco Maria Rita Busetti, decise di puntare sui volontari, affidando loro diverse mansioni.
“Dopo il periodo del sindaco Busetti – ha detto Nazzareno Zavagnin, assessore con delega alla Protezione Civile – le cose sono completamente cambiate. Ricordo che c’erano degli elementi validissimi che si sarebbero buttati nel fuoco per la comunità di Thiene, cittadini che mettevano a disposizione tutto il loro tempo libero per il bene della città e con spirito armonioso nei confronti dell’amministrazione che riconoscevano come punto di riferimento. Con Gianni Casarotto le cose sono iniziate a cambiare e già da allora c’erano problemi”. Ma a quanto pare l’assessore Andrea Zorzan riusciva a mediare anche se pare che anche lui qualche boccone amaro lo avesse ingoiato”.
“Io non passo sopra a certi comportamenti, che sono chiaramente di polemica costante, scuse non convincenti dietro certi “no” come quello della richiesta di piazzare la torre faro alla sagra, come prevedeva il piano sicurezza. Mi sono sentito rispondere che non era possibile e bisogna essere onesti, questa era l’ennesima occasione per ribadire un concetto che viene anche messo nero su bianco nelle dimissioni del direttivo: “il volontariato lo gestisco io e non come vuoi tu”. Zavagnin conferma la spiegazione del sindaco parlando di ‘politica dentro la protezione civile”: ” Se non fosse così non ci sarebbe quell’atteggiamento ostile, che ho appuntato ad ogni episodio per lasciarne prova, si farebbe quello che ti chiede l’amministrazione per il bene della comunità, che se fai volontariato perchè ci credi, dovrebbe venire prima di tutto. A prescindere dai tuoi credo politici e dalla simpatia che hai nei confronti del sindaco o dell’assessore. Poi, si può contestare, discutere, rivedere insieme tutto con spirito costruttivo e sempre mettendo prima la città”.
Zavagnin è un fiume in piena: “Potrei raccontare mille episodi di pretese che nulla hanno a che fare con il volontariato. Anche la due giorni in Emilia Romagna, non è che io fossi contrario, ma portando la cosa in giunta, mi è stato risposto che i volontari potevano benissimo andare e tornare in giornata per portare i prodotti che servivano”.
“Due giorni erano troppi per tutti quei volontari e non erano necessari – ha spiegato il sindaco Michelusi – . Che motivo c’era di stare tutto quel tempo a spese della comunità? Ancora una volta, dovevano decidere loro quanto stare per poi portare un rimborso spese che di questi tempi si poteva evitare”.
“A differenza delle altre associazioni di volontariato, la protezione civile si fa rimborsare persino i caffè, ci è stato recapitato uno scontrino di 14 euro. Eppure paghiamo i corsi di formazione che spesso loro disertano perchè non va bene giorno e orario, le divise e tutto quello che serve. Stanziamo fondi per loro annualmente come è giusto che sia. Non ci siamo mai tirati indietro, ma quando riscontri comportamenti che sono completamente opposti a quelli di altri gruppi di volontari, capisci che ci sono pretese e non è più volontariato. Significa rivendicare un ruolo, dimenticando la missione per il prossimo”.
“Ho già detto l’altro giorno che non abbiamo mai avuto questi problemi con Croce Rossa, Vigili del Fuoco e Falchi. – conclude Michelusi – Questi volontari non hanno mai voluto il rimborso di un caffè, sono sempre a disposizione e non fanno mai ostruzionismo. I vigili del fuoco si fanno lo sfalcio dell’erba da soli in caserma…”.
L’opposizione, intanto, ha già presentato una interrogazione che sarà discussa il prossimo 27 luglio e che è firmata da Manuel Benetti, Barbara Cunico, Mirco Chiarello e Andrea Busin. I consiglieri di minoranza sottolineano il ruolo importante che da anni svolge la Protezione Civile di Thiene, che è capofila degli altri gruppi dei paesi vicini. “Si tratta di volontari che mettono a disposizione il loro tempo per il bene della comunità con il fine di dare sicurezza in diversi tipi di emergenza del territorio”.
Persone che danno certamente lustro alla nostra città in un momento storico in cui tutti pensano a se stessi e si registra una grave carenza di volontariato per quel tempo che sembra fuggente a tutte le ore della giornata. I consiglieri vogliono spiegazioni dall’Amministrazione, vogliono capire come si sia arrivati ad una rottura così drammatica e se ci sono spiragli per trattare pur di non perdere volontari preziosi. “Come l’amministrazione intende sopperire ai servizi fino all’altro giorno svolti, se il direttivo confermerà le dimissioni?”.
In città, in molti commentano quanto sta accadendo all’interno della protezione civile dove ci sono elementi a cui andrebbe fatta una statua d’oro per l’amore e la dedizione che dimostrano quando c’è da darsi da fare. Nessuno però vuole esporsi: in pieno stile thienese, che non è sempre limpido e diretto. Alcuni stanno dalla parte dell’amministrazione dichiarando, chiedendo che non si faccia il proprio nome, che effettivamente all’interno del gruppo ci sono degli ‘elementi condizionati dalla politica che non dovrebbe entrare in un’associazione dal nome quasi sacro come la Protezione Civile”.
Altri rimproverano a Giampi Michelusi una chiusura al dialogo “vestendosi di quell’autorità che non sempre chi amministra si può permettere”. Con il volontariato non è facile, è un mondo straordinario, ma anche non semplice. Ma proprio perchè si tratta di lavoro gratuito che serve alla comunità, a volte occorre scendere a qualche compromesso come fanno i sindaci di altri paesi.
Una cosa è certa, chi finge stupore finge clamorosamente perchè basta fare quattro chiacchiere in due/tre bar di Thiene per scoprire che il bubbone era pronto ad esplodere ed è scoppiato.
Natalia Bandiera