Il sindaco è in ferie, ma a Thiene rimane la polemica irrisolta sulla Protezione Civile con un silenzio, che non è salutare per la città. Lunedì ci sarebbe dovuta essere l’assemblea, ma è saltata dopo le dimissioni del direttivo e per la prima volta non si è svolta. Eppure, per bocca della volontaria Nicole Ongaro, si era cercato di tendere una mano che l’amministrazione non ha voluto concedere, attendendo forse il 27 luglio, quando, in consiglio comunale, si affronterà la spinosa vicenda che ha portato alle dimissioni dell’intero direttivo dell’associazione di volontariato che il primo cittadino thienese ha definito “politicizzata”. Il termine ha infastidito non poco l’opposizione, che in queste ore è ritornata sull’argomento: “La questione delle dimissioni del Direttivo della Protezione Civile della nostra città sta occupando le pagine della stampa e dei social . Al di là delle motivazioni, che saranno chiarite nelle opportune sedi , tra cui il Consiglio Comunale visto l’interrogazione che abbiamo presentato,  vorremo porre l’attenzione su alcune esternazioni del Sindaco Michelusi che lasciano a dir poco sconcertati. Il termine “politicizzato” riferito al Direttivo della Protezione Civile e usato come accusa: nella espressione usata dal Sindaco sembra assente la consapevolezza del fatto che le organizzazioni di volontariato svolgono attività intrinsecamente politiche, nel senso che si occupano di questioni che interessano la collettività e la società nel suo insieme. La politica è un aspetto inevitabile della vita quotidiana di comunità e l’utilizzo in modo negativo della parola è altamente offensivo per volontari che hanno un ruolo di grande valore e responsabilità sociale come la Protezione Civile”, scrivono Manuel Benetti, Barbara Cunico, Mirko Chiariello e Andrea Busin.

E continuano gli oppositori: “Le espressioni usate “Io sono il Sindaco piaccia o non piaccia”, “ quando Io chiedo..” “ sono propenso a seppellire l’ascia di guerra…” “ rappresento un’istituzione che va rispettata…” sono assai disdicevoli nel significato e nei toni, espressione di un ruolo autoritario senza considerare la responsabilità che comporta rappresentare il “ il primo cittadino” di una città. Sia il primo cittadino come tutti gli amministratori pubblici devono agire in modo responsabile e con i toni previsti dalla democrazia e lavorare in simbiosi con le realtà di volontariato per il bene comune della collettività. Ed infine signor Sindaco “le minoranze che colgono al balzo l’occasione per polemizzare”: le ricordiamo che la presenza delle minoranze ha una ruolo costituzionale irrinunciabile per il funzionamento corretto delle istituzioni. Piaccia o non piaccia rappresentiamo una buona parte degli elettori della nostra città e se ne deve fare una ragione e ci spiace constatare spesso la sua chiusura al dialogo ed al confronto . Lo stesso rispetto che pretende Lei lo pretendiamo anche noi. Noi stiamo facendo il nostro dovere. Lo faccia anche Lei e risolva il problema della Protezione Civile al più presto per il bene della nostra città”.

Michelusi ha spiegato candidamente il significato di “associazione politicizzata”, chiarendo quello che alla fine è noto a Thiene ed è risaputo veramente da tutti. “Molti sono leghisti, che hanno supportato la candidatura di Manuel Benetti, non facciamo gli ipocriti – aveva detto nei giorni scorsi – . Lo sanno tutti a Thiene che con il cambio di amministrazione hanno cambiato atteggiamento e non perdono occasione per tirare in ballo cavilli burocratici per cercare lo scontro”. Ad andarci giù più pesante era stato l’assessore Nazzareno Zavagnin , che aveva citato degli episodi circostanziati e messi nero su bianco, in cui i volontari avevano detto no a delle richieste dell’amministrazione comunale in occasione di eventi pubblici.

A dare spiegazione con garbo e voglia di ricominciare a fare il volontariato in cui crede e che la fa sentire viva era stata Nicole Ongaro, che ha respinto le accuse al mittente, dichiarando che non si trattava di prese di posizione politiche bensì di compiti, che la protezione civile non può svolgere.

I saggi dicono che la verità sta in mezzo e che in queste vicende occorre sempre la mediazione,che Michelusi, a differenza dell’ex sindaco Gianni Casarotto non vuole trovare quando sente la minima ostilità. Forse lo imparerà con il tempo che quando si ha un ruolo non è affatto semplice trovare quei compromessi che però sono necessari quando decidi di amministrare una città. Tornerà più “morbido” dalle sue ferie e troverà il modo per andare incontro ai volontari, che gli hanno detto chiaramente che sono disponibili a tornare a rendersi utili per la città?

N.B.

 

 

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