• Non c’è più futuro per l’area Ferrarin. Il progetto è crollato sotto i colpi d’accetta dell’amministrazione Casarotto. Una delle ultime ‘fatiche’ dell’era Busetti è stata dichiarata ufficialmente irrealizzabile con la rivisitazione del Piano degli Interventi discusso durante il consiglio comunale di ieri sera. La motivazione è semplice. Per l’amministrazione in carica il Piano che era stato approvato a fine marzo dello scorso anno presentava alcune previsioni urbanistiche che il contesto socio-economico attuale non è più grado si sostenere e necessitava pertanto di alcune sostanziali modifiche.

 

Primo tra tutti il piano Ferrarin, cioè l’area in cui erano previsti 24.600 metri cubi di superficie residenziale, 23 mila metri quadri destinati ad area commerciale e un albergo di 120 stanze. ‘Se il piano di intervento non si fosse realizzato entro l’anno – ha spiegato il Sindaco Giovanni Casarotto – sarebbe decaduto. E’ successo e per noi è stato meglio così. Costruire una struttura simile avrebbe significato far morire il centro, soprattutto dal punto di vista commerciale. Già la grande area del Carrefour crea un grande disagio ai negozi del centro e ora che si ipotizza di raddoppiarne la cubatura, le cose si fanno anche più pericolose. Per non parlare della viabilità della zona che andrebbe in tilt definitivamente. Alla luce di tante cose l’area Ferrarin per ora rimane un’area da riqualificare. Con il proprietario stiamo trattando, ma al momento tutto resta fermo’. 

Forse sarà la diretta streaming a far sentire Sindaco, Assessori e Consiglieri uomini da palcoscenico, fatto sta che i toni pacati da salotto buono hanno presto lasciato lo spazio a  urla e stramazzi da pollaio, con argomenti di interesse privato di alcuni cittadini che hanno dato sfogo a lamentele di carattere generale. 

Nel Piano degli Interventi si sono votate o rigettate anche 37 osservazioni di cittadini, ma le discussioni hanno aperto la valvola ad un altro Consiglio Comunale al fulmicotone. I  37 punti sono stati approvati o respinti sulla base di valutazioni caso per caso, a detta del Consigliere di minoranza Roberto Frau ‘senza considerare che cosa prevede la legge nel caso generale. Convengo con l’amministrazione – ha spiegato – che si deve fare il massimo per andare incontro alle esigenze dei cittadini, ma alla base dei sì o dei no ci devono essere regole precise che sostengono le decisioni. Non si può dare a un cittadino la possibilità di alzare il tetto e negarlo ad un altro se la legge prevede una regola precisa’. E prendendo come spunto il grado di protezione degli edifici (cioè la possibilità o meno di modificarli) ha invocato che l’Amministrazione prenda velocemente provvedimenti stabilendo regole precise per l’edilizia. La risposta è arrivata veloce dal Sindaco Casarotto, che ha sostenuto le valutazioni soggettive della maggioranza dicendo: ‘‘Alcune di queste richieste sono state viste in modo favorevole dall’Amministrazione in quanto si risparmierebbe territorio mantenendolo inedificato. Altre sono state rigettate per tutelare edifici storici. Nelle scelte bisogna tenere presente che molte domande sono l’espressione di esigenze abitative che negli anni sono mutate. Dove un tempo stava bene un granaio, ora il cittadino vuole viverci. Mi sono reso conto – ha continuato Casarotto – che spesso le esigenze dei singoli sono ostacolate da regole pianificatorie superate e leggi che chiedono investimenti costosi. La nostra volontà è di togliere il degrado e questo è possibile solo se diamo ai proprietari la possibilità di ristrutturare gli edifici decadenti con cifre sostenibili. Dobbiamo prevenire i crolli ed essere coraggiosi’.

Ma Frau, oltre a non digerire la risposta del primo cittadino, si è beccato pure una rimbrottata da Giovanni Domenico Simonato che l’ha invitato ad essere presente in Commissione in modo da non far perdere tempo in Consiglio. Apriti cielo. In un momento di pioggia torrenziale all’esterno del Municipio, al suo interno è sembrato di sentir tuonare una grandinata epocale, con Consiglieri che hanno minacciato di stare lì anche fino a mezzanotte e altri che silenziosamente, ma con aria da lupo affamato, hanno sostenuto il ruolo solenne del Consiglio Comunale come sede preposta alle decisioni definitive.

Ma il Sindaco ha trovato filo da torcere anche da parte un membro della sua maggioranza. Dino Zerbo, forse dimenticando che ciò che stava per dire  era in netta contraddizione con quanto sostiene il ‘minestrone’ di cui fa parte, ha commentato alcune osservazioni  sollevate dai Comitati di Quartiere inerenti a richieste che a suo dire, rappresentavano una perdita di tempo: ‘I Comitati di Quartiere fanno solo perdere tempo  –  ha detto Zerbo per ben due volte scatenando il polverone –  per fare certe valutazioni ci sono i tecnici addetti ai lavori. Immediata è scattata subito la reazione del Presidente del Consiglio Bruno Binotto, che mai come ieri ha tirato fuori la voce e smentito platealmente Zerbo, con il sostegno dell’intera maggioranza, ma anche della minoranza. 

A riportare la pace ci ha pensato Orazio Comberlato che in ricordo di Giovanni Falcone e di don Gallo ha riunito gli amministratori litigiosi in un minuto di silenzio. In perfetto ‘stile grillino’.

In un secondo tempo più pacato, con la modifica al regolamento per la sostenibilità ambientale, il Comune ha approvato il suo contributo agli oneri sul risparmio energetico. Per chi ristrutturerà edifici portandoli a Classe B il Comune concederà un risparmio sugli oneri pari al 75% mentre per le classi superiori arriverà al 95% e sarà possibile convertire  la cifra  in ampliamento volumetrico.

Infine, con l’adesione alla campagna di riconoscimento della sensibilità chimica multipla quale malattia rara si è concluso un Consiglio Comunale che ha visto opposizione e maggioranza sfidarsi a colpi di lingua. E ai cittadini che assisteranno alla replica del consiglio in streaming sarebbe bello porre una domanda: ‘A Thiene si discute così animatamente su questi argomenti perché non ci sono problemi più seri o perché questo passa il convento?’

Anna Bianchini

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