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Torrebelvicino. Minoranza attacca: ‘Uffici allo sbando e no condivisione. Perdiamo opportunità’

E’ stato un consiglio comunale corposo e dibattuto quello andato in scena nei giorni scorsi a Torrebelvicino dove la minoranza timonata dal capogruppo Flavio Cristofori ha voluto chiedere lumi, puntando il dito contro una situazione definita ‘preoccupante’ a livello di uffici comunali che rischia altresì di ripercuotersi sulle possibilità offerte dal Pnrr.

E se sul punto relativo all’adozione della terza variante al piano degli interventi, pur con un voto contrario, i consiglieri di opposizione hanno condiviso le risposte date ai privati chiedendo però accordi specifici e maggiore analisi delle casistiche relative ai grossi stabilimenti produttivi del paese che con le loro richieste potrebbero ridisegnare il volto di Torrebelvicino, è proprio sulle risposte pervenute dalla maggioranza alle interrogazioni della lista ‘Belvicino’ che la bocciatura è pressochè totale: “Dall’inizio dell’anno registriamo ben tre dipendenti che si sono licenziati” – scrivono dall’opposizione – “nessuno di loro per raggiunti limiti di età, e una dipendente che ha chiesto ed ottenuto il trasferimento ad altro Comune. Non solo: un responsabile di ufficio (responsabile edilizia privata), storico e importante profilo, lavora oggi a 18 ore. L’Ufficio è ridotto ora ad una nuova assunzione a due amministrativi che lavorano a part-time e un nuovo responsabile dei lavori pubblici. L’unica misura risolutiva finora individuata dall’Amministrazione è l’affidamento, da giugno a settembre 2022, di incarichi professionali a tecnici esterni; una misura tampone poco utile, temporanea e scarsamente lungimirante. Infine, l’Ufficio conta sul supporto di una squadra operai ridotta a poche unità, mai davvero implementata”.

Quesiti che non paiono non aver trovato risposte soddisfacenti dal Sindaco e che fanno temere per la possibilità di accedere a fondi, quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che rischia di non portare benefici al comune turritano: “Le problematiche degli uffici rischiano di farci trovare impreparati di fronte alle sfide del Pnrr – ammette Cristofori – ma ravvisiamo anche un’incapacità della maggioranza nel spiegare come intende muoversi, una mancanza di comunicazione e di condivisione che non troviamo utile per il bene del paese. La nostra Amministrazione, assieme a Recoaro Terme e Valli del Pasubio, ha delegato all’Unione Montana la richiesta di un contributo statale di 5 milioni di euro derivante dal PNRR, per interventi di rigenerazione urbana. Al nostro comune sarebbe destinato 1 milione di euro. L’Amministrazione ha dichiarato, in sede di Giunta, di voler ristrutturare l’ex Scuola dell’infanzia di Pieve, stabile finora senza idee di investimento futuro, al fine di realizzare un centro diurno anziani.

La manovra sembrerebbe la conseguenza di una visione sul territorio e sulla comunità turritana, data la portata e la tipologia dell’intervento previsto. La Giunta, però, non ha saputo spendere alcuna parola in sede di Consiglio comunale, riunitosi ben due volte dopo l’approvazione della sua delibera, né è stata in grado di coinvolgere in qualche modalità capigruppo, consiglieri di minoranza e uffici. Ci chiediamo quindi se la visione manca oppure se si ritiene di doverla mantenere segreta e non condivisa al paese.

L’Amministrazione è disposta a riferire i dettagli, le riflessioni e gli esiti (previsti entro il 30 giugno) di una così rilevante richiesta? Sindaco e Giunta sono interessati all’accesso attraverso Unione Montana e IPA ad altri bandi Pnrr? Ci auguriamo che essi individuino tra loro o all’interno degli uffici una figura in grado di monitorare e individuare le future offerte di contributi, con cui l’intero Consiglio possa rapportarsi e collaborare. Confidiamo – conclude Cristofori – che ci sia la disposizione e la volontà, d’ora in avanti, di coinvolgere l’intero Consiglio, minoranza compresa, a contribuire su scelte nodali, come questa, per il futuro del nostro Comune”.

di Redazione AltoVicentinOnline