Ultimo giorno di scuola per i parlamentari della XVIII legislatura, l’ultima con 945 eletti. Dal 25 settembre gli eletti saranno  solo 400, alla Camera e 200 al Senato. In Transatlantico e in aula i deputati, che ieri  hanno votato il dl aiuti bis e la variazione di bilancio, si lasciano andare a selfie e foto di gruppo. Negli addii conta la composizione delle liste e l’andamento dei sondaggi. Tra questi, la breganzese Silvia Covolo, che non si può dire che non lasci un buon ricordo del suo mandato a Roma. Si è dedicata anima e corpo, senza fare mancare la sua presenza anche nell’Altovicentino, dove non ha fatto mai mancare l’ascolto ai sindaci del territorio. Diverse le battaglie da lei ‘abbracciate’, ma nonostante in molti facciano il tifo per l’avvocato, sono pochissime le possibilità di un bis a Roma, data la sua posizione nella lista della Lega voluta da Matteo Salvini. Il Capitano punta su un altro giovane del Carroccio dell’Altovicentino. Per Erik Umberto Pretto è scontato il ritorno a Roma, dove oltre a distinguersi per il lavoro svolto, anche all’interno della commissione antimafia, si è inserito nel partito.

Silvia Covolo, da mesi realista delle sue sorti, pare stia puntando ad un lavoro al Comune di Thiene, ma al momento si tratta di voci di corridoio. Se così dovesse essere, andrà certamente d’accordo con il sindaco Giampi Michelusi, con cui ha avuto sempre grande feeling e collaborazione professionale.

I più rassegnati sono i 5 Stelle

Renato Brunetta, escluso da Forza Italia, saluta dopo 14 anni di onorata carriera. “Ultimo voto, un onore aver servito le istituzioni da parlamentare”, scrive su twitter dopo aver solcato ancora una volta il corridoio dei passi perduti. I leghisti si lasciano andare a foto di gruppo. Entrati in Parlamento con quasi il 18 per cento, oggi sono accreditati di qualche punto in meno. Anche loro, poi dovranno rassegnarsi al taglio dei parlamentari che colpirà tutti i partiti: meno 30 per cento.

Così il saluto dei colleghi diventa per molti un addio. Ma i più rassegnati sono i M5s. Nel 2018 fecero un vero e proprio exploit con quasi il 33 per cento di voti. Entrarono a Montecitorio in 221. Oggi, dopo molte diaspore, sono rimasti in 96. Per loro i sondaggi accreditano il 25 aprile un risultato tra il 13 e il 15 per cento. Se così fosse, torneranno in 50-60.

Molti consapevoli di essere all’ultimo giro, salutano commossi con selfie dall’emiciclo. Così Stefano Buffagni: “Non lo nascondo: oggi, partecipare alla mia ultima seduta alla Camera, mi ha emozionato. Ho rivissuto questi cinque intensi e complicati anni in cui ho dato tutto me stesso per servire al meglio il Paese e per mantenere l’impegno preso con i cittadini che mi hanno votato per il mio primo e unico mandato in Parlamento. Sicuramente avrò commesso qualche errore, ma sono certo del fatto di poter guardarmi sempre allo specchio e di incrociare gli occhi di mio figlio con orgoglio”.

Ma si congeda dagli elettori anche chi probabilmente tornerà tra 10 giorni in Parlamento, come il deputato della Lega Claudio Borghi, che dovrà cambiare solo Camera. Candidato al Senato a Siena in un collegio sicuro, nella 19ma legislatura dovrebbe sedere sugli scranni di Palazzo Madama. Borghi si accomiata dalla Camera con un singolare tour fotografico a favore dei followers di twitter. “Ultima seduta a Montecitorio. Credo di avervi fatto vedere più o meno tutto in questi anni ma se avete qualche ultima curiosità ditemi che “vi ci porto””, dice Borghi.

Qualcuno lo prende in parola e chiede di vedere i bagni della Camera. Richiesta accolta. Borghi va alle ‘maioliche’, come vengono chiamati i gabinetti dei parlamentari, e scatta due foto a wc e servizi igienici. “Quelli degli uffici dei deputati sono normalissimi tendenti al brutto. Quelli dell’aula invece sono bellissimi con le decorazioni di Basile”, scrive.

Ultimo giorno di legislatura anche per il presidente Roberto Fico, che non è stato ricandidato. Fico ha rivolto “un ringraziamento alla presidenza, ai deputati e a tutti gli italiani che in questi anni difficili sono stati vicini a tutti noi. Per me – ha detto tra gli applausi – è stato un onore assoluto presiedere l’assemblea di Montecitorio”.

N.B.

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