Un paese di montagna bello come un giardino, che crea la sua economia e si prepara ad essere “al centro del mondo” in occasione del Centenario della Grande Guerra. E’ la Valli del Pasubio di Armando Cunegato, il Sindaco uscente che si propone alle amministrative per tornare sulla prima poltrona della sua città e dice: “Essere Sindaco ti permette di crescere come cittadino e come uomo, di saldare i tuoi valori e rispettare le regole in maniera completa”.

Cunegato, che cosa c’è di diverso tra queste elezioni e le precedenti?

“C’è una differenza sostanziale data dalla consapevolezza, che oggi ho, quando si parla di ruolo di Sindaco e Amministrazione. Ora so bene a cosa si va incontro e quali sono le vere necessità di Valli del Pasubio. So meglio di allora che devo essere concreto e onesto quando parlo e che non posso promettere lavori che non si potranno fare o pagare. Dal 2013 c’è il patto di stabilità che mette paletti precisi ai Comuni. Inoltre ora ho meno tempo da dedicare alla campagna elettorale perché essendo in carica devo prima di tutto lavorare da Sindaco, e quindi ho poco tempo per ‘farmi pubblicità’, per così dire”.

Se verrà rieletto che cosa porterà avanti del suo mandato e che cosa invece modificherà?

“L’attenzione al Sociale sarà sicuramente un elemento continuativo perché è una necessità primaria e in questi 5 anni abbiamo lavorato molto bene. Il 29 aprile inaugureremo l’ampliamento della Casa di Riposo ed è una grande soddisfazione. Anche il programma con i giovani continuerà e tra poco inizieranno i lavori del progetto Va.Po.Re. (fondi europei ottenuti grazie ad un progetto che vede riuniti i comuni di Valli, Posina e Recoaro per sistemare il territorio). Ci saranno innovazioni ma nasceranno da cose in cui abbiamo sempre creduto: lo sviluppo necessario del Turismo, il recupero del territorio e della bellezza del nostro paesaggio, l’eco-sostenibilità e lo sviluppo economico dato anche dallo sfruttamento delle nostre risorse”.

Tutte cose molto belle, ma non sono difficili di questi tempi?

“A Valli siamo già molto avanti, peccato che abbiamo avuto tanto da fare e poco tempo per comunicare. A scuola abbiamo messo il fotovoltaico e porta nelle casse comunali quasi 30mila euro l’anno. Siamo il primo comune veneto ad avere un risparmio energetico del 50% sull’illuminazione pubblica grazie ad un accordo di project financing firmato con Torrebelvicino. Inoltre, siamo l’unico comune in cui tutti gli edifici comunali sono riscaldati con 2 nostre centrali che funzionano a cippato (legno ridotto in microscaglie da tronchi e ramaglie con la cippatrice, ndr). Il cippato è di provenienza del nostro territorio ed è certificato. E’ un esempio tangibile di sistema economico a km 0. Si può fare ancora molto in questa direzione ed è uno dei punti fondamentali del mio programma”.

Pensa di essere stato un bravo Sindaco?

“Ho la coscienza a posto, ma saranno i cittadini a giudicare. Il mio è un lavoro di gruppo e ho avuto la fortuna di avere una giunta lodevole. E’ stata la prima squadra di amministratori a Valli del Pasubio che ha lavorato con competenze specifiche”.

Lei è noto per essere un Civico senza bandiere, nessuno sa collocarla politicamente. E’ ancora così o c’è qualche riferimento preciso all’orizzonte?

“Sono un Civico al 100% e dialogo con tutti. Ho riferimenti a livello regionale con tutti i rappresentanti dei partiti ma non ho nessuna tessera e non mi schiero. Io sono un amministratore, non sono un uomo politico. Nella mia lista ‘Vivere Valli’ le persone vengono scelte per competenza e non per appartenenza e su questo sono inflessibile”. 

Ha avuto più soddisfazioni o delusioni dalla politica? E ci crede ancora?

“Ho avuto soddisfazioni e delusioni, come tutti i Sindaci dei paesi della zona. Ci credo ancora e ho delle aspettative, anche se ho capito strada facendo quante problematiche ci sono. La politica si deve porre in maniera diversa nei confronti dei cittadini e deve abbandonare le guerre di interessi. La corruzione e l’abuso del ruolo sono ancora dilaganti ed è un sistema che utilizzano quasi tutti, dal politico che siede sul trono al cittadino che chiede di saltare la fila perché è amico di… Molti lo fanno in buona fede, ma si tratta pur sempre di privilegio e io sono e sarò severo su questo. Essere Sindaco significa anche avere opportunità per crescere, mettere in luce i propri valori e rispettarli in maniera completa”.

Qual è la più grande soddisfazione che ha avuto da primo cittadino?

“Sono felice di aver potuto aiutare persone che si trovavano in grave difficoltà economica. E sono orgoglioso di avere dato un’immagine diversa a Valli. Ora è un comune considerato, faccio valere le nostre esigenze e il nostro ruolo anche a costo di rendermi antipatico e alzare la voce. Il mio dovere è essere funzionale per il mio Comune e su questo non mi risparmio”.

Qual è la cosa più difficile che ha affrontato nel suo mandato?

“Sicuramente l’alluvione del 2010 che ha portato alla luce la nostra realtà territoriale che in pochi conoscevano. Non avevo esperienza e mi sono buttato. Grazie alla Protezione Civile, alle Associazioni e ai cittadini che hanno sacrificato e ancora oggi sacrificano ne siamo venuti fuori, ma ci sono grosse ferite ancora da sanare perché la burocrazia ha tempi lunghi e i problemi che dovevano essere risolti subito sono ancora lì”.   

Qual è il suo più grande desiderio per Valli del Pasubio?

“Vorrei poter tornare a come eravamo. Ai tempi in cui si aveva rispetto del territorio, il lavoro puntava alla salvezza dell’ecosistema e c’era amore per la bellezza e l’ordine della nostra terra. Vorrei vedere Valli come un giardino, ma per fare questo non basta la volontà di un’amministrazione comunale, serve una politica nazionale più attenta e rispettosa delle singole realtà. Servono cittadini che si adoperano con rispetto ognuno per quello che gli compete e c’è bisogno di regole precise che vengano rispettate. Se si ha cura della terra, la terra risponde bene. Si dice che si raccoglie quello che si semina e io dico che se si semina bene si raccoglie il doppio”.

Che campagna elettorale sarà? Rissosa o tranquilla?

“Mi aspetto critiche alle quali risponderò se sarà il caso. Ma credo sia passato il tempo dei volantini con me raffigurato da super-eroe, come quando ho rifiutato la mini-Imu. Alla fine hanno capito che non scherzavo. Io dico solo ‘che vinca il migliore’ però per gareggiare è fondamentale la consapevolezza di avere persone, programmi e capacità adatti alle necessità e alle difficoltà del momento. E su questo la mia squadra è sicuramente vincente”.

di Anna Bianchini

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