Abbiamo dei parametri che ci fanno pensare che siamo a rischio del passaggio in arancione da venerdi’… È un grosso guaio, siamo riusciti ad avere boccata di ossigeno di due mesi, abbiamo una situazione epidemiologica assolutamente buona rispetto alle altre Regioni, siamo una piccola isola felice, ma questa piccola felicita’ e’ temporanea, comunque i dati si muovono”. Cosi’ il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.
E sulle scuole. “Il Veneto effettuera’ un monitoraggio per riportare il dato dell’incidenza settimanale dei nuovi casi Covid ogni 100.000 abitanti a livello comunale, in modo da avere un’indicazione precisa di quali territori superano il parametro pari a 250 casi ogni 100.000 abitanti fissato dal nuovo dpcm per la chiusura delle scuole. “Pensare ad un’incidenza comunale ci permette di essere un po’ piu’ chirurgici”, spiega il presidente, evidenziando che i 250 casi ogni 100.000 abitanti potrebbero essere superati in alcune aree in cui diventa quindi opportuno intervenire, ma non in altre e magari non a livello regionale. Cio’ detto, “io avrei fatto una chiusura prudenziale delle scuole”, prosegue Zaia secondo cui il fatto che il dpcm preveda la chiusura delle scuole nelle Regioni in zona rossa “equivale all’ammissione che le scuole rappresentano un problema per il contagio, altrimenti le lascerebbero aperte”. Il dpcm, conclude Zaia, “toglie discrezionalita’. Fissa dei parametri che non c’erano e di questo bisogna dare atto, ma non e’ piu’ possibile chiudere di punto in bianco tutte le scuole del Veneto…”
Vaccini
“La speranza e’ che la decisione dell’Austria dia una svegliata all’Europa. Lo sappiamo tutti cosa ci sara’ scritto sul libro della storia dei vaccini tra qualche anno: peggio di cosi’ non potevano fare”. Quindi “spero che Draghi prenda in mano velocemente e ferocemente la partita dei vaccini, se aspettiamo l’Europa moriamo tutti senza vaccino, nel senso che diventiamo vecchi prima che arrivi”, continua Zaia, che tornando alla decisione austriaca commenta: “l’Austria non mi sembra un Paese che conosce l’Europa da qualche giorno e cosi’ la Danimarca. Senza parlare di altri Paesi che lo fanno e tacciono…”.
‘Zaia deve eseguire le indicazioni nazionali’
Per quanto riguarda le lezioni scolastiche in presenza, “l’auspicio e’ che ci sia una risposta che si attiene all’evoluzione dei dati e che il presidente della Regione Veneto segua le indicazioni nazionali”. Lo afferma parlando alla ‘Dire’ la segretaria della Flc-Cgil del Veneto, Marta Viotto, che ha chiesto un incontro con l’Ufficio scolastico regionale e con l’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan, per poter vedere i dati relativi al monitoraggio dei casi di Covid nelle scuole. L’incontro e’ previsto lunedi’ 8 marzo, anticipa Viotto. “È chiaro che i contagi in aumento preoccupano, ma io spero si possa proseguire con la didattica in presenza anche alle superiori almeno al 50%”, conclude Viotto. Del resto, “non e’ che possiamo fare le battaglie per le aperture, e capisco che molte categorie siano in sofferenza, e poi chiudere le scuole”