Un post su facebook da parte di alcuni residenti ha risollevato il polverone della polemica intorno alla rotatoria di Via Cuso.

L’opera – costata circa 400mila euro con finanziamento provinciale e parziale copertura da parte del Comune –  ha visto la luce meno di un anno fa e se per molti ha risolto gli annosi problemi creati dall’incrocio semaforico, per altri ha spalancato le porte ad una percorrenza troppo disinvolta e spericolata degli automobilisti impegnati lungo la Sp66 della Garziere con svantaggio per chi invece proviene dalle intersezioni di Via Cuso e Via Trieste.

La minoranza del gruppo ‘Migliorare Zanè – Lega‘, aveva depositato in proposito un’interrogazione lo scorso agosto, cercando di interpretare quel senso di insicurezza palesato anche attraverso le piattaforme social: “Nel nostro scritto” – commenta Silvia Graziani a nome del suo gruppo – “abbiamo cercato anche di fornire qualche spunto  con possibili soluzioni, ma Vi.abilità e Comune non hanno ritenuto di accogliere in alcun modo la nostra istanza trincerandosi dietro al fatto che il tratto in questione è posto all’interno del centro abitato di Zanè e come tale risulta soggetto al limite dei 50 km/h. Sappiamo bene invece  che la velocità di percorrenza in quella zona è decisamente più alta e sovente si sono rischiati incidenti. Mancano visibilità ed adeguati accorgimenti a tutela della sicurezza e noi non abbiamo intenzione di lasciar perdere. Ne và del bene collettivo”.

Sulla questione risponde il Sindaco Roberto Berti, forte invece di aver compiuto quanto di sua competenza: “Dopo che la minoranza ha portato l’interrogazione in Consiglio, ci siamo premurati di girare la stessa alla Provincia in quanto proprietaria della rotatoria e al progettista. Vi.abilità dopo qualche giorno ha effettuato dei sopralluoghi e delle verifiche asseverate anche alla presenza del responsabile dell’area tecnica del Comune ed ha mandato una risposta, comunicata in consiglio comunale e girata all’opposizione che aveva chiesto risposta scritta, in cui veniva dichiarato che l’opera eseguita non presentava particolari criticità. Mi pare ci sia poco altro da aggiungere”.

M.Z.

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